L'intervista. Don Emilio Zanoli, parroco di Gandino: «Padre Pio ha battuto le tentazioni del demonio»
Don Emilio Zanoli, parroco di Gandino, è visibilmente occupato a causa del procedere delle celebrazioni per il saio di Padre Pio.
Gli siamo perciò molto grati per il tempo che è riuscito a dedicarci.
Don Emilio, che emozione si prova a poter esporre nella chiesa parrocchiale il saio appartenuto a Padre Pio?
«Anzitutto voglio ringraziare vivamente, da parte mia e di tutta la comunità, la famiglia gandinese che ha fatto dono alla Parrocchia del saio. A Gandino proviamo gioia ed onore l'opportunità concessaci di conservare e venerare una reliquia così importante. In Italia ci sono infatti soltanto tre o quattro sai indossati da padre Pio».
E' forte a Gandino la devozione nei confronti del santo di Pietralcina?
«È molto profonda, sia qui che in tutta la Bergamasca, e questo viene confermato anche dal grande afflusso di devoti che abbiamo visto in questi giorni, provenienti da ogni parte. Ma lo straordinario valore della reliquia è il rimando che essa contiene alla persona, alla vita e alla testimonianza di vita cristiana di questo grande santo: venerare una reliquia non deve mai essere un gesto quasi magico o idolatrino, piuttosto deve far scaturire dal cuore dei devoti la lode a Dio per le meraviglie che ha operato in padre Pio e per la risposta generosa e straordinaria che egli ha saputo dare all'azione dello Spirito di Dio nella sua vita».
«Come già detto l'afflusso di fedeli è stato numeroso, e penso che nessuno sia restato indifferente dentro di sé. Spero però che la venerazione della reliquia diventi un'occasione per i gandinesi e non tanto per implorare grazie, ma soprattutto per imitare le virtu di san Pio: prima di tutto la preghiera incessante, la celebrazione della Messa vissuta con intensità spirituale, la profonda devozione alla Madonna. Inoltre mi auguro che ispiri le virtù dell'umiltà, della pazienza - egli ha sopportato terribili sofferenze fisiche e tentazioni demoniache -, della penitenza e dell'ubbidienza totale ai superiori, anche di fronte ai momenti di prova derivanti dalle decisioni pesanti e dolorose delle autorità ecclesiastiche. Infine spero che ispiri la carità nei confronti dei malati e dei sofferenti, ma anche la misericordia nei confronti dei peccatori».
Si sono verificati eventi miracolosi a Gandino, negli ultimi anni, legati alla figura di Padre Pio?
«Che io sappia, no. Possiamo comunque rivolgerci a san Pio per molte richieste, ma la mia speranza è che ci si rivolga a lui per chiedere prima di tutto "il miracolo" della conversione del cuore e del risveglio di un'autentica "spiritualità"».