Il mais Spinato di Gandino

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Lo Svalbard Global Seed Vault (Deposito Sotterraneo Globale dei Semi)
Marchio De.C.O.
La "Spinata" uno dei prodotti di maggior successo

Gandino vanta fra gli altri un particolare primato: è il primo luogo in Lombardia dove fu coltivato il mais e dove, di conseguenza, fu preparata la prima polenta gialla. Secondo un documento del 1632 a portar per primo il granoturco (probabilmente da Venezia, dove i mercanti gandinesi transitavano per i loro traffici) sarebbe stato un «foresto», che avrebbe coltivato a Gandino il «melgotto» in località Clusven, alle pendici del monte Corno. Da ulteriori indagini storiche risulta che la coltivazione di mais in Gandino sia antecedente al 1623.

Nel 2008 l'Amministrazione comunale istituisce la Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.) cioè il marchio Comunale, che certifica la provenienza di un determinato prodotto (del comparto enogastronomico o artigianale) da un determinato territorio e si affianca alle denominazioni europee (DOC, IGP, ecc.).

Il progetto di salvaguardia, caratterizzazione e valorizzazione della varietà locale di mais denominata "Spinato di Gandino" negli anni dal 2008 al 2012 ha visto il susseguirsi di diverse fasi:

  • sigla di un protocollo d‘intesa con il CRA-MAC Unità di ricerca per la Maiscoltura di Stezzano (BG)
  • isolamento in località Ca‘ Parecia, antica cascina vicina al confine con Cazzano S.Andrea, dove viveva la famiglia Savoldelli, del seme doc
  • ricerca per il miglioramento genetico della varietà selezionata
  • definizione dell‘agrotecnica per la coltivazione e l‘utilizzazione entro una filiera di prodotti tipici locali
  • organizzazione di eventi ed attività didattiche per la promozione e la conoscenza del seme doc (in particolare I giorni del melgotto nel mese di ottobre)
  • la produzione di prodotti da forno realizzati con la farina di mais spinato

I prodotti derivati dal seme doc sono oggi:

  • la farina bramata integrale destinata alla preparazione della tipica polenta. Una piccola parte viene prodotta come Fioretto e Fumetto da utilizzarsi nella produzione di dolci.
  • Il biscotto Melgotto (Nel febbraio 2008 è stata definita la ricetta a cura del fornaio F.lli Picinali ed approvata, per accettazione, dai fornai del comune)
  • La Spinata: Molto di più di una semplice pizza. Presentata nell'Ottobre 2010 è un particolare impasto ottenuto con una selezionata miscela di farine, fra le quali (ingrediente irrinunciabile) quella ottenuta proprio dallo Spinato gandinese. A lavorare al progetto è stato fra gli altri Giacomo Zucca di Casnigo, il panettiere che ha creato la ricetta della "Garibalda", che la Camera di Commercio ha scelto nel 2009 quale pane tipico bergamasco.
  • La Spinetta: È stata lanciata alla fiera di San Giuseppe 2012.
    Si tratta di una galletta al 100% mais spinato di Gandino ottenuta mediante la trasformazione a chicco intero della granella di mais aggiungendo solo calore e acqua senza modificarne le caratteristiche originali. La galletta che se ne ottiene è fragrante e profumata, ideale come snack o come sostituto del pane.
  • La torta Fior di Spinato: È stata lanciata alla fiera di San Giuseppe 2012. Ideata e realizzata dal Ristorante-Pizzeria Baraonda di Gandino ha ottenuto la registrazione De.C.O. È l’unica torta di mele prodotta con il 100% di farina di mais «spinato di Gandino» che stupisce per il grande equilibrio di sapori e la sorprendente sofficità dell’impasto, partendo da componenti semplici ma di alta qualità è nato un capolavoro di gusto.
  • Il Pan Spinato: È stato lanciato alla fiera di San Giuseppe 2012. Si tratta di un pane composto da un mix di farine elaborato dal Panificio Giacomo Zucca di Casnigo con una percentuale prossima al 100% di mais spinato di Gandino. Questo pane, profumatissimo, è caratterizzato da una crosta croccante, che ricorda le «biade della polenta», che protegge e svela un’anima morbida e intensa, di colore giallo paglierino e dal sapore tutto da scoprire.

Il quattro novembre 2010 sono stati consegnati esattamente 5000 semi di Mais Spinato perchè vengano portati sull‘isola di Spitsbergen nell‘arcipelago delle Svalbard, a 1200 chilometri dal Polo Nord. Quì ha sede lo Svalbard Global Seed Vault (Deposito Sotterraneo Globale dei Semi) che conserva migliaia di semi vegetali provenienti da ogni parte del mondo, al fine di congelarne (anche in senso letterale) la salvaguardia nel tempo. Altri 500 semi sono conservati dalla Banca del Germoplasma presso università di Pavia.

www.mais-spinato.com

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