Esposizione. Presentati frutti e granoturco brembani ma anche due nuovi dolci con materie prime locali
E poi musiche con i baghèt, folk e show dei campanari
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L’importanza di promuovere la Bergamasca attraverso sinergie culturali e gastronomiche ha avuto l’ennesima conferma ieri al cluster Cereali e Tuberi dell’Expo, dove Val Brembana e Val Seriana hanno presentato le proprie eccellenze.
La giornata ha visto in prima fila il progetto di valorizzazione del «Mais nostrano Orobico » della Valle Brembana, che nelle prossime settimane vivrà l’emozione del primo raccolto grazie al progetto supportato dal Crea-Unità di ricerca per la maiscoltura di Bergamo. All’antica varietà brembana, isolata a Lenna nella cascina Begnis, si sono affiancate le biodiversità vegetali delle mele Val Brembana e dei funghi. Per le mele, c’era una delegazione dell’Associazione frutticoltori agricoltori Valle Brembana (Afavb) con Pinuccio Gianati, Bruno Gotti e Walter Carminati, forte di un apprezzato lavoro di promozione, che il 17 e 18 ottobre sarà consacrato a Piazza Brembana dalla sesta edizione della sagra. A strabiliare migliaia di visitatori con oltre 70 specie fungine è stato invece lo staff guidato da Pierino Bigoni e Luca Castelli dell’Associazione Bresadola di Villa d’Ogna, unica in Italia a proporre (da ben 40 anni) una mostra micologica che si protrae per due settimane.
L’affollato open space del cluster ha tenuto a battesimo due novità che uniscono «Mais nostrano Orobico» e mela Val Brembana. Lo chef Andrea Midali, titolare a Piazza Bremba- na di «Pasticci e capricci», ha proposto la «Nostrana», una torta dolce che richiama l’antica «Scarpascia», arricchita dal gusto particolare della mela Topaz e, in futuro, della varietà tipica della Valle, cui l’Afavb sta lavorando. Francesco Zurolo, titolare a San Pellegrino di «Gusto dolce & salato» e docente del locale istituto alberghiero (rappresentato dagli allievi Chiara Zilioli e Giorgio Manzinali) ha invece creato la «Brembana», una torta con mele in diverse consistenze, cotta in una crosta di mais. Durante la mattinata, Carlotta Balconi (direttrice del Crea Bergamo) ha proposto un interessante focus dedicato a «mais e insetti», con preciso riferimento alla diabrotica. Nell’ennesima giornata epocale per numero di accessi, il popolo di Expo ha tributato applausi trionfali ai suonatori dell’associazione «Il Baghèt» di Casnigo guidati da Luciano Carminati, protagonisti sul decumano con ripetute esibizioni.
Con loro anche il gruppo Rataplam di Mapello, condotto da Teresa Villa, e i campanari di Gandino, Mario Castelli e Fabio Rinaldi. Questi hanno calamitato l’attenzione con le antiche campanine, lo xilofono con barrette in vetro utilizzato da secoli per esercitare il suono d’allegrezza sui campanili. «Giornata memorabile – segnala Lorenzo Aresi della Comunità del Mais spinato che ha coordinato l’evento – utile ad aprire opportunità di sviluppo territoriale».