1906 - La Fondazione

Don Giovanni Bonzi
Caccia Maria
Caccia Rosa
L'interno della cappella dell'Oratorio in una foto dell'epoca

Da diversi anni si imponeva all'attenzione delle persone preoccupate dell'educazione della gioventù il problema di una istituzione dedicata esclusivamente ai giovani.

Il prevosto, mons. Andrea Alberti, per quanto animato dalle migliori intenzioni, non aveva la possibilità di risolvere il problema, data la sua età avanzata. Nel 1904 la Provvidenza veniva in suo aiuto mandandogli come vicario un sacerdote di 37 anni, pieno di zelo e di attività: Don Giovanni, Bonzi. Dopo un breve periodo di necessaria ambientazione, il giovane vicario, cui erano ben noti gli Oratori dei Salesiani ed i primi della nostra diocesi, proponeva al vecchio parroco di tentare l'attuazione pratica del progetto a lungo accarezzato.
Così il 25 marzo 1905 mons. Signori, vicario generale del Vescovo mons. Radini Tedeschi, benediceva la prima pietra.

Due buone donne gandinesi avevano facilitata l'opera regalando alla parrocchia una vasta area di terreno e la loro casa, sita in via Dante: erano le sorelle Maria e Rosa Caccia (sture Elie). L'area si trovava fuori paese, ma aveva in compenso il pregio di essere molto vasta, consentendo una costruzione di ampio respiro e vasti cortili.

 

Si scelse questo terreno e, con immensa fiducia, si cominciò a lavorare. Schiere di uomini, di giovani e di ragazzi, ogni domenica, con entusiasmo proporzionato allo zelo di don Bonzi ed alla vastità dell'opera, profusero tempo ed energie per riuscire a terminare entro il 1906, il teatro, le aule e l'abitazione del direttore. Le vallate circostanti il paese furono ripulite di ogni materiale adatto per costruzio ne, le abetaie dei nostri monti ed in particolare la zona di Vallonga, di proprietà della Congregazione di Carità, risuonarono dei colpi e dei canti degli improvvisati boscaioli. Ancora oggi molta gente ricorda di aver visto don Bonzi animatore di tutti quei volonterosi. Muratori, contadini, operai di ogni genere si prestarono generosamente per edificare la casa della gioventù. Di alcuni sono rimasti i nomi come muratori i fratelli Giudici, Servalli Luigi, Longhi Angelo e i fratelli Archetti. Don Melchiorre Personeni si fece capo-operai e munifico apprestatore di rinfreschi per i lavoratori.
Finalmente, tra l'esultanza generale, il 2 dicembre 1906 si potè inaugurare la prima parte dell'oratorio. Un complesso veramente imponente per quei tempi su una superficie fabbricata di quasi mille metri quadrati, con annesso un grande cortile.
Ma non si era fatto che il primo passo, il più urgente. Infatti si era voluto preparare un gruppo di ambienti adatti a scuola di catechismo per i ragazzi. L'ampia Basilica, allora sempre stipata di fedeli per la dottrina cristiana, perse i frequentatori più irrequieti, con miglioramento della pace generale. Si era data la precedenza al teatro per creare la possibilità di un sano divertimento a tutta la popolazione e con la speranza di ricavare qualche utile per coprire le ingenti spese delle opere fatte ed ancora da attuare.

Considerato che l'Oratorio è come una casa senza focolare se è privo di cappella, il Prevosto mons. Alberti negli anni 1910-11, sempre aiutato dall'infaticabile vicario, iniziò e completò la chiesa, benedetta da mons. Facchinetti il 29 gennaio 1911. Bella costruzione in stile gotico, di notevole ampiezza.

Più tardi, nel 1926 a completamento, si costruì l'abitazione del custode e due altri locali che, dapprima servirono come sede della Cooperativa edile, e poi furono destinati ad accogliere la tipografia.
Così, con il generoso contributo di tutta la popolazione, animata e guidata dai suoi sacerdoti, sorse questo Oratorio, primo nella nostra zona, nel quale, in mezzo secolo di vita, è passata tutta la popolazione maschile per attingere i principi di vita sana ed ordinata, la quale potesse onorare il paese in cui era sbocciata e le istituzioni che l'avevano promossa.

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Ultima modifica: 

21-04-2015