Inaugurazione Museo antologico delle Orsoline di Gandino
Data e Ora:
Dopo oltre 2 anni di lavoro il prossimo 3 gennaio sarà inaugurato il nuovo museo delle Orsoline di Gandino. Situato in pieno centro storico, all’interno del secentesco ex monastero benedettino tanto caro alla memoria di molti gandinesi, il Museo delle Orsoline si candida ad offrire al visitatore diversi itinerari culturali tra arte, architettura, fede e storia.
Programma
- ore 16.00 Saluto delle autorità, presentazione del progetto del museo
bendizione dei locali del museo da parte del Vicario generale, don davide Pelucchi
- a seguire buffet
- ore 20.45 Concerto conclusivo nella chiesa conventuale
Il museo, collocato nelle ampie sale ubicate sopra la portineria di via Castello non si pone in antitesi alle istituzioni culturali e museali già presenti a Gandino ma grazie ad una collaborazione già avviata da tempo si propone di far approfondire al visitatore di Gandino tematiche specifiche.
Nelle prime sale sono ricostruiti due secoli di storia dell’Istituto delle Orsoline di Gandino, nato nel nostro paese nel 1818, con opere d’arte, oggetti di uso quotidiano, ricostruzioni di ambienti e documenti.
Una seconda sezione del museo è dedicata allo slancio missionario della congregazione con materiali provenienti da diversi paesi del mondo introducendo un elemento etnografico di grande rilevanza all’interno della visita. Segue uno spazio dedicato a opere di arte sacra di cui l’istituto è stato committente e custode nei secoli.
Una piccola ma interessante pinacoteca raccoglie dipinti e opere scultoree dal XV al XX secolo con alcuni autentici capolavori tra cui spicca una rarissima Madonna della Misericordia di ambito bergamasco della fine del XV secolo. Tra le opere di spicco sono da citare una Sacra Famiglia con san Giovannino e san Francesco d’Assisi ad opera del veneto Paolo Piazza, e una bella Immacolata del pennello di Francesco Coghetti.
Non mancano poi testimonianze scultoree tra cui spiccano la bella madonna in marmo di Carrara ad opera del bergamasco Benzoni e un Ecce Homo ligneo di Pietro Bussolo del XV secolo.
Il tema museale non si riduce alle sole sale dell’esposizione ma si estende all’intero complesso dell’ex monastero benedettino secondo l’innovativo concetto di museo diffuso.
La visita prosegue quindi nel grande chiostro interno, autentico gioiello architettonico, per approdare alla sala ove sono conservate reliquie di numerosi santi. In questo luogo adibito contemporaneamente a spazio per la preghiera e ambiente espositivo è da segnalare la collocazione di un corpo santo giunto di recente da Roma per l’allestimento del museo. Si tratta delle spoglie mortali di Santa Clementina Vergine e Martire che sarà possibile venerare nella sala attigua alla chiesa di san Mauro.
La chiesa conventuale di San Carlo Borromeo e San Mauro chiude il percorso destinato al visitatore con importanti testimonianze pittoriche offrendo al visitatore uno spaccato dell’arte barocca a Gandino. Nella chiesa va ricordato che è conservato anche il saio reliquia di San padre Pio da Pietrelcina.
L’intero percorso è accessibile ai diversamente abili ed è dotato di descrizioni bilingue in italiano e inglese per offrire al turista un servizio veramente internazionale. Il museo è dotato anche di un piccolo auditorium di circa 50 posti che può essere richiesto anche per manifestazioni esterne alla vita dell’Istituto.