Apre il museo delle Orsoline. In mille per la festa a Gandino

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Data pubblicazione: 

05/01/2010
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«È la storia di un seme che lo Spirito ha seminato nei solchi della terra di Gandino». Con queste parole madre Carlita Nicoli, superiora generale delle Suore Orsoline di Maria Vergine Immacolata di Gandino, ha sintetizzato l'iniziativa del nuovo museo antologico dell'Istituto, inaugurato a Gandino domenica con la presenza record di oltre mille persone. L'affluenza di pubblico oltre ogni aspettativa è l'elemento che ha caratterizzato la due giorni inaugurale, «segno – come ha sottolineato il prevosto di Gandino, monsignor Emilio Zanoli – della gratitudine e dell'affetto della gente e delle istituzioni per l'opera incessante che le suore svolgono da quasi due secoli in ogni parte del mondo».
Nel nuovo museo sono ricostruiti due secoli di storia delle Orsoline, nate a Gandino per opera di don Francesco Della Madonna nel 1818. Nell'auditorium del convento si sono tenuti i discorsi ufficiali. Il sindaco Gustavo Maccari ha portato il saluto e il ringraziamento dei gandinesi, mentre don Davide Pelucchi si è fatto interprete degli auguri del vescovo Francesco Beschi. Il neovicario generale della diocesi (per la prima volta nella nuova veste a Gandino, dove fu curato dell'oratorio) ha affermato che «la fede non è esperienza che fossilizza, ma è un'avventura di invenzione e scoperta di Gesù Cristo».
Silvio Tomasini, segretario della Rete diocesana dei musei e curatore del progetto delle Orsoline, ha illustrato gli aspetti storici e artistici. Il taglio del nastro è stato affidato a madre Carlita Nicoli e alle suore più anziana e più giovane dell'Istituto: la gandinese suor Enrica Rottigni, 100 anni lo scorso settembre, e suor Stefania Motta della casa di Roma, che ha emesso i voti lo scorso anno. Molto folta la rappresentanza di suore, giunte dalle varie case che l'Istituto ha avviato in Italia, Brasile, Argentina, Polonia, Kenya, Eritrea ed Etiopia. Il nuovo museo sarà visitabile tutti i sabati e giorni festivi dalle 14 alle 18, oppure su richiesta telefonando al numero 035.745569.

 

Autore: 

Giambattista Gherardi

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