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Expo ha anche un cuore bergamasco.
Oggi al cluster cereali e tuberi è il giorno di Meb 2015, l’acronimo che identifica il protocollo Mais Expo Bergamo e mette al centro coltura e cultura del mais sul modello del progetto di valorizzazione del mais spinato di Gandino. Meb 2015 esprime sinergie trasversali per guardare a un futuro sostenibile. «Qualcuno – spiega Filippo Servalli, presidente della Comunità del mais spinato di Gandino – l’ha definita la pacifica rivoluzione della polenta». Ritenuta per troppo tempo un simbolo povero e «provinciale», è invece un’identità forte e articolata, supportata dall’Unità di maiscoltura Cra-Mac, dall’Orto botanico di Bergamo e dall’Osservatorio Cores dell’Università.
«Il mais – aggiunge Servalli – è un cereale con ampia biodiversità, variabilità genetica e potenzialita produttiva. Assicura la materia prima per una molteplicita di prodotti alimentari e industriali, con possibilità di sviluppo nei progetti legati all’energia verde e ai biocarburanti ». A Gandino, nell’ambito di Bergamocienza 2013, è stato siglato un accordo di network internazionale dei mais antichi, cui hanno aderito, tra gli altri, consorzi di tutela del Nord Italia e realtà universitarie messicane e boliviane.
«Frutto concreto di Expo – conclude Servalli – sono il patto d’amicizia con la città universitaria di Chinhoyi (Zimbawe), la partecipazione al primo incontro mondiale di agricoltura biointensiva nella Repubblica dominicana, con successivo corso a Gandino, e lo scambio culturale con la statunitense Clemson University.
Oggi all’Expo di Milano i rappresentanti della Comunità del mais spinato di Gandino presenteranno «coltura e cultura» del mais bergamasco al cluster «Cereali e tuberi», gestito da Varvello 1888, che propone l’innovativa farina Integralbianco, con fibre solubili biodisponibili. A rendere appetitosa la presentazione sarà lo show-cooking dello chef Giampaolo Stefanetti del «M1lle storie e sapori» di Bergamo. Verrà presentato un menu dedicato all’eroe dei due mondi, naturalmente a base di mais spinato (a Gandino furono tinte anche le camicie rosse dei garibaldini). «Ripercorreremo – spiega Stefanetti – le orme di Garibaldi attraverso sapori di Nizza, Piemonte, Bergamo, Veneto e Marsala. Rivisiteremo la Socca, tipica focaccia di Nizza, proporremo un millefoglie di polenta di spinato con baccalà mantecato, gnocchi di polenta con ragù d’anatra e un biscotto morbido con canditi e zabaione caldo».
A Expo Bergamo c’è e ci sarà: prossimi appuntamenti il 1° giugno e il 1° luglio.