Un altro saio nel Convento di San Carlo al Mugello

“Farò pìù rumore da morto che da vivo”.
La famosa frase di Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, spesso ricordata nelle biografie ufficiali, sintetizza in maniera efficace le vicende legate alla sua beatificazione e alla sua canonizzazione, ma anche lo scetticismo e le calunnie cui fu sottoposto (fu anche sospeso a divinis e poi prosciolto), specie dopo il dono delle stimmate della Passione di Cristo, ricevute il 20 settembre 1918.
Quando ancora era in vita e successivamente alla sua morte, il frate di Pietrelcina, definito “taumaturgo e apostolo del confessionale”, è collocato nella devozione dei fedeli di tutto il mondo come uno dei santi più amati dell’ultimo secolo.
Le sue reliquie, principalmente conservate nel convento di San Giovanni Rotondo, sono numerose, anche se il voto di povertà consente di stimare in poche unità il numero di sai appartenuti al Santo.
Nel 1999 fu esposto nel santuario di San Giovanni Rotondo il “saio delle stimamte”, in coincidenza con la cerimonia di beatificazione presieduta in San Pietro da Giovanni Paolo II.
Si ha notizia della presenza di un altro saio presso il Convento di San Carlo nel territorio di Borgo San Lorenzo al Mugello, vicino Firenze. La veste era infatti stata donata da Padre Pio a Elena Bandini, dirigente amministrativa al Convento di San Carlo. Elena nel 1936 lasciò Borgo San Lorenzo per trasferirsi a San Giovanni Rotondo, dove si costruì una piccola abitazione nei pressi della Casa della Divina Sofferenza: qui, fino alla morte, avvenuta nel 1955 prestò servizio accanto a Padre Pio, suonando l'organo, dirigendo il coro e occupandosi di varie altre mansioni. I terziari della Congregazione di San Carlo furono tra i primi collaboratori di Padre Pio nell'erezione della Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo.

 

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Ultima modifica: 

21-04-2015