La bufera non ferma Bonazzi. Trionfo lungo quasi 24 ore

Pubblicato da: 

|

Data pubblicazione: 

22/02/2016
|

Letture: 

2271
Giovanni Bonazzi (a sinistra) 1° fra gli sciatori

Grande impresa degli atleti bergamaschi alla Rovaniemi 150, una delle gare di durata più celebri al mondo: Giovanni Bonazzi ha completato i 150 chilometri del percorso finlandese in 23 ore e 43 minuti, primo tra gli sciatori e quarto assoluto. Invece Ronnie Carrara, in gara con una fatbike (una mountain bike con le ruote maggiorate), ha tagliato il traguardo dopo 34 ore e 14 minuti.
Grandi risultati in un’edizione contraddistinta da condizioni meteo pessime, come dimostrano i 24 ritirati (e il loro numero potrebbe essere superiore visto che nella tarda serata di ieri gli ultimi non erano ancora arrivati al traguardo) su 61 iscritti.
«La gara è stata molto dura – attacca Bonazzi – perché c’era neve fresca sul percorso e tutta notte ha nevicato con bufere sui laghi e negli spazi aperti. Peraltro il vento soffiava sempre contro. Facevamo una fatica boia ad avanzare». Il 52enne vigile del fuoco di Gandino (ma ora vive ad Ardesio) è anche stato in testa alla classifica generale: «Al 4° checkpoint, dopo 58 km, avevo un ritardo di un’ora dai primi in bici. Poi è iniziato un tratto brutto per loro e in una ventina di km li ho presi. Sono stato davanti a tutti per 25 km in leggera discesa, poi mi hanno raggiunto e poiché i primi sono degli equilibristi esagerati sono riusciti ad andarmi via».
Bonazzi ha faticato soprattutto nel finale: «Gli ultimi 10 km sono stati i più duri della mia vita ma me la sono cavata». Il suo tempo migliora il record della gara per la categoria con gli sci: Bonazzi ha abbassato il primato di Stephen Gooberman-Hill di un’ora e 47 minuti. Sfiancato dalla fatica è andato a dormire qualche ora prima di accogliere il serinese Carrara, transitato sul traguardo alle 19,14 (la sua posizione non è ancora stata ufficializzata): «Gli ho fatto i complimenti: probabilmente per lui è stata anche più dura di me perché ha spinto tanto la bici. Invece la mia tattica di portare due paia di sci differenti ha pagato: dove ho potuto pattinare l’ho fatto, tenendo alta la velocità, mentre nei punti più stretti ho usati gli sci da tecnica classica».
Letteralmente distrutto Carrara: «Non mi aspettavo tutta questa difficoltà: nella peggiore delle ipotesi pensavo di dover spingere la bici per 30-40 km, invece l’ho spinta per 100 km. Per noi in bici quest’anno la gara è stata devastante, per questo ho impiegato più delle 30 ore preventivate. Ma vedendo i risultati altrui e i tanti ritiri è già bello essere arrivati». Il 35enne bancario si concede un’ultima considerazione: «L’avventura in sé è spettacolare: gli ambienti in cui pedali con l’attraversamento della foresta e di paesi con tre case in croce è magnifica, così come l’atmosfera che si respira. Avevo grandi aspettative, ma è stato ancora più bello di come immaginavo. Ora però non so se tornerò a farla. Ci penserò».

Autore: 

Giovanni Cortinovis

Autore: 

webmaster
|