Gandino, la mancata trasmissione della delibera ha provocato minori entrate per 390 mila euro
Imposta municipale ritoccata di un punto all’insù
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«Una grave ne-gli-gen-za, che impone provvedimenti per tutelare innanzitutto i cittadini».
C’era determinazione ma anche rammarico a Gandino nelle parole del sindaco Elio Castelli, che ha presieduto il Consiglio comunale con al centro il «pasticcio Tasi» scoppiato nelle ultime settimane. A far chiarezza sull’accaduto è stato l’assessore al Bilancio Maurizio Masinari, che ha spiegato come il Comune si sia trovato ad affrontare un improvviso disavanzo di 352.000 euro «dovuto alla mancata trasmissione telematica, da parte del funzionario preposto ed entro il termine di legge del 10 settembre, della deliberazione Tasi (adottata dal Comune il 26 maggio ndr). Per legge si è dovuta applicare l’aliquota dell’1 per mille rispetto al 2,1 per mille deliberato, con un minor gettito di circa 390.000 euro».
Per coprire le minori entrate, il Comune ha fatto ricorso all’avanzo di esercizio, alle poste attive dei residui e al ribasso degli interessi passivi, ma soprattutto ha riapprovato le aliquote Imu sulle seconde case. «In pratica – ha spiegato Masinari – il gettito perso sulla Tasi è stato recuperato con un innalzamento dell’Imu. Resta un’aliquota complessiva del 10,6 per mille, con diversa proporzione fra le due imposte che vede l’Imu passare dall’8,5 al 9,6 per mille. I possessori di prima casa si vedono invece ridotta la Tasi di oltre il 50%, da pagare entro il 16 dicembre. Per recuperare questo gettito è risultata provvidenziale la prudenza adottata nel bilancio preventivo, spesso criticata dalle opposizioni ».
Polveri bagnate per la minoranza «Uniti si Cambia – Lega Nord», nei cui banchi era seduto per la prima volta Angelo Bertasa, al posto della dimissionaria Pierina Bonomi. Il nuovo capogruppo Marco Ongaro alla vigilia aveva annunciato battaglia, chiedendo in alcune interviste le dimissioni dell’assessore Masinari. All’ultimo Ongaro non si è invece presentato al Consiglio, lasciando a Mirko Brignoli il compito di pungolare la maggioranza. «Non voglio spingermi a fare richieste specifiche – ha detto Brignoli –,ma credo che vi siano responsabilità politiche in quanto accaduto. L’assenza del capogruppo Ongaro mi impedisce di precisare meglio la nostra posizione, ma ci riserviamo di farlo al prossimo Consiglio, quando approveremo i verbali di questa seduta».
Rispondendo agli insistiti appunti di Brignoli, il sindaco Castelli ha sottolineato come «i funzionari hanno responsabilità per cui vengono retribuiti con specifiche indennità. È evidente che verranno presi provvedimenti per un caso tanto grave. Non è stata una svista, ma una negligenza che non può in alcun modo essere tollerata. L’opposizione cavalca la questione, ma il sindaco e gli altri componenti della Giunta sono i primi danneggiati, quantomeno per la minor considerazione che i cittadini possono avere nei loro confronti. La nostra priorità è stata la soluzione del problema finanziario: il travaso delle aliquote Tasi-Imu e le disponibilità offerte da un bilancio prudenzialmente equilibrato hanno consentito di parare il colpo. Non vengono chiesti ulteriori oneri ai cittadini, che anzi (per quanto riguarda la prima casa) pagheranno di fatto la metà ».