In dono scorci e ritratti del paese

Catalogati 1.600 scatti di Franco Radici. Un affresco al museo

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20/04/2007
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L'archivio parrocchiale di Gandino e il Museo della basilica si sono arricchiti di recente di due importanti donazioni, che hanno ulteriormente qualificato una dotazione già particolarmente ricca e prestigiosa. In memoria del compianto Franco Radici, la famiglia ha infatti donato alla parrocchia di Santa Maria Assunta uno strappo d'affresco opera del pittore e soprattutto l'archivio di immagini raccolte da Radici con la propria macchina fotografica.
Si tratta di un vera e propria miniera di inquadrature originali, caratteristiche e in molti casi irripetibili, nelle quali traspare il gusto dell'artista e la passione per la storia del paese. Franco Radici (studioso di storia dell'arte, artista, insegnante e alpinista) si è spento all'età di 74 anni nel settembre 2005. Originario di Gandino, viveva in città in viale Vittorio Emanuele.
In paese e in provincia è ancor oggi ricordato per le sue due principali passioni: la montagna e l'arte. La prima lo aveva accompagnato in gioventù: a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta Radici fu infatti protagonista di alcune spedizioni sulle Dolomiti e sulle vie principali della Presolana. Fu figura di spicco all'interno del Cai di Bergamo, componente della Commissione culturale, redattore dell'annuario e fra i primi sostenitori del progetto del nuovo Palamonti, ove lo scorso anno gli è stata dedicata una mostra postuma con i suoi affreschi.
All'arte Radici dedicò tutta la sua vita, dopo essersi diplomato in disegno e storia dell'arte. Fu anche insegnante e vicepreside all'istituto magistrale Secco Suardo. L'amore per l'arte e in particolare per gli affreschi, antichi e moderni, era specchio di una personalità talvolta un poco ruvida, ma delineata da intensa umanità e spiccata passione per la natura. Una passione che è visibile appieno nel quadro donato dalla famiglia al Museo di Gandino, uno strappo d'affresco raffigurante uno scorcio interno della «Cà de Marine», storico caseggiato della frazione di Cirano. Gli antichi ballatoi riservati all'essicatura del granoturco e gli ampi porticati dove si svolgeva buona parte della vita di queste case sono raffigurati con dovizia di particolari.
Un secondo dono, costituito da circa 1.600 diapositive e fotografie inedite realizzate da Franco Radici, è stato fatto all'archivio parrocchiale. Tra i soggetti ritratti con maggiore frequenza certamente Gandino, ma anche Bergamo Alta e numerosi borghi alpini.
La collezione è stata riordinata e digitalizzata dai volontari del «Gruppo amici del museo», in particolare grazie all'appassionato lavoro di Ettore Bacuzzi, Bambina Gotti e Anna Gamba. È una carrellata di immagini preziosissima, ora riunita in un nuovo fondo fotografico. Ci sono immagini del Sacro Triduo e del Corpus Domini, ma anche foto che ritraggono il grande pittore gandinese Pietro Servalli all'opera «en plein air», ai piedi della scaletta di Cirano. Il Museo della basilica intende promuovere in un prossimo futuro una mostra dedicata alle opere di Radici, con particolare riguardo agli scorci gandinesi che molti privati in paese conservano gelosamente.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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