Chievo e Atalanta, il tifo è tra Amici

Ritrovo a pranzo nel «quartiere generale» del tifo gialloblù: gruppi diversi festeggiano insieme
Menù «trasversale» tra scarpinocc e Pandoro. E l’alleanza prosegue: «doppia voce» per Quelli che il Calcio

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13/12/2015
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I due gruppi di tifosi all’interno del Bar Centrale La Pantalona di Chievo
Il taglio della torta con le due nonne: Maria (86 anni) e Rosa (70)

Mezzogiorno sul fuoco, ieri, fischio d’inizio al Bar Centrale La Pantalona, dal soprannome dell’antica proprietaria, Elide Ottolini, nuora del «Pantalon».
L’Adige scorre a sinistra, la diga è a cento metri, a meno c’è piazza Chievo e casa Campedelli. Verona? No, qui siamo a Chievo, enclave dell’anima, la Scala e l’Hellas visti dall’alto. Qui dove hanno cominciato a volare i mussi del Ceo, nel locale storico dei tifosi tenuto a battesimo da papà Campedelli, «il paron Gigi», il riscaldamento pre-partita di Chievo-Atalanta è stata una faccenda gastronomica del giorno prima. «L’antipasto e il dolce l’abbiamo portato noi, primo e secondo quelli del Chievo. Ma noi avevamo anche l’arma segreta».
Papu Gomez? No, gli scarpinocc, con la speranza di restare amichevolmente sullo stomaco ai gialloblù, ma solo a quelli in campo oggi, sorride Elisa Cucchi, vulcano e mente del club Le Tigri di Parre e rappresentante del centro di coordinamento del Club Amici dell’Atalanta. È stata lei, a Bergamo, a mettere in tavola l’assist lanciato da Quelli che il Calcio, qualche tempo fa. «Perché voi tifosi dell’Atalanta e quelli del Chievo non vi ritrovate a pranzo insieme, prima della partita?, ci hanno buttato lì e noi e i club gialloblù abbiamo raccolto la sfida», spiega snocciolando la formazione degli Amici. «Una ventina di persone dei club Le Tigri, Cinque Vie, Val Gandino, Mapello e Telgate», allenatori Paolo Tintori e Tullio Panza del Centro di coordinamento. Dall’altra parte della tovaglia quelli del Chievo, guidati dall’infaticabile Sebastiano Borruto, alter-ego di Elisa Cucchi per il Club Amici del Chievo.
In mezzo scorre il menù. «Per noi risotto veronese con radicchio rosso, arrosto con patate, formaggi e amarone », svela Sebastiano. E i nostri? «Antipasto con spinette, chiacchiere e gallette di mais spinato della Val Gandino, già portate con successo a Expo, e dolce (tagliato dalle due nonne dei club, la veronese Maria, 86 anni, e la bergamasca Rosa, 70) fatto da noi col logo del Club Amici dell’Atalanta e quello del Club Amici del Chievo», risponde Elisa. Più dolci di Lazzarini da un lato e Pandoro dall’altro. Risultato? Pareggione, «e magari un pareggino anche in campo, no?», ammicca Sebastiano. La gastronomica e amichevole sfida andrà in onda oggi a Quelli che il calcio (l’atalantino Romualdo Cossali e il veronese Ivano Fagnani commenteranno la partita per la trasmissione Rai), ma in effetti il pranzo della vigilia è la ciliegina su una torta che sorride alla tradizione. «L’anno scorso con gli Amici dell’Atalanta ci siamo ritrovati coi panini nel parcheggio ospiti, quest’anno abbiamo già incontrato i ragazzi del Carpi: noi siamo la parte genuina del tifo veronese », racconta Sebastiano e dice di ricordare bene l’anno in cui i tifosi clivensi vennero portati in tour dagli Amici in Città Alta. «Il pranzo a Verona è una novità, ma col Chievo e altre tifoserie negli anni si è creato un bel feeling, un modo diverso di vivere la partita, che non vuol dire rinunciare a tifare e sperare di vincere», spiega Tullio Panza. Non sarà il solo.
«Due pullman degli Amici sono già pieni, pure nel giorno di Santa Lucia», sorride Elisa Cucchi e non c’è neanche bisogno di dire quale regalo si aspetta. Ora che il pranzo degli Amici è stato servito, si spera che a pagare il conto siano gli amici del Chievo e che in fondo al menù ci sia posto per un dolcetto-scherzetto. Guai a togliere l’appetito ai nerazzurri, ora che insieme coi «mussi» volano anche i sogni atalantini. L’amica Pantalona, suvvia, capirà.

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Simone Pesce

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