Dopo vent’anni ancora fiorisce la missione polacca delle Orsoline di Gandino

Avviata nel 1995 dalle Orsoline di Gandino ha contribuito a sostenere tante mamme e bambini
Una delegazione per ricordare il primi passi del progetto

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15/10/2015
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Il gruppo delle suore Orsoline di Gandino con i volontari bergamaschi arrivati in Polonia per i festeggiament

Vent’anni di missione in terra polacca, all’insegna del generoso entusiasmo delle suore e di tanti volontari. Due partecipate celebrazioni a Nurzec-Stacja e Legionowo, rispettivamente nelle regioni della Podlachia e della Masovia, hanno ricordato nelle ultime settimane la missione avviata nel 1995 in Polonia dalle Suore Orsoline di Gandino.
Le religiose, che si avviano nel 2018 a festeggiare il Bicentenario dalla fondazione dell’Istituto, raccolsero un desiderio di Papa Giovanni Paolo II, oggi Santo, e fondarono una missione cattolica nella zona al confine con la Bielorussia. Una folta delegazione bergamasca ha raggiunto la Polonia in coincidenza con la felice ricorrenza, per sottolineare un legame che in questi anni è costantemente cresciuto.
«A favorire i primi contatti con le autorità locali – racconta suor Grata Sirtoli, al tempo Generale delle Orsoline e oggi responsabile della casa madre di Gandino – fu il vescovo monsignor Francesco Gioia, cappuccino, delegato del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. La comunità di Nurzec ci mise a disposizione un piccolo appezzamento di terreno e una casa, o meglio un rudere, in un’area in cui il post-comunismo aveva creato profondo disagio ».
Suor Laura Boschi e suor Maria Franzoi furono le prime ad avviare l’apostolato, raggiunte poco dopo da suor Domenica Ceruti. In poco tempo contribuirono alla sistemazione di una quindicina di case, prive di servizi igienici e con pavimenti in terra battuta. I materiali arrivano in molti casi dall’Italia, unitamente al prezioso aiuto di tanti volontari. La scommessa fu quella di creare successivamente una nuova casa che fosse vicina a un grande centro urbano, utile per intervenire sul disagio sociale di molte donne con situazioni difficili. Nacque la struttura di Legionowo, con il Centro di promozione della donna che utilizzò, quale pietra angolare per la nuova cappella, una pietra proveniente dall’antico pavimento della basilica di Santa Maria Assunta a Gandino. Il legame con la terra bergamasca si è concretizzato nel lavoro instancabile di gruppi alpini di Comun Nuovo, Villa d’Adda, Credaro, Brembilla, Onore e altri coordinati da Giuseppe Bonaldi. A essi si aggiunge il mezzo attrezzato, attivato periodicamente, che supporta le penne nere della Val di Non (Nu.Vol. A.) impegnate in cantiere.
Da non dimenticare anche l’impegno di tanti parenti delle suore, giunti per l’occasione da Arcene, Mornico e da altri centri della provincia. La struttura ormai completata ospita un asilo frequentato da 70 bambini e un’ala riservata a sei ragazze madri, con i rispettivi figli, e a due studentesse uscite da case famiglia. Non mancano soluzioni tecnologiche al passo con i tempi (pannelli solari e centrale termica a biomassa) e un’area esterna con giardino e giochi. Sulla strada d’accesso al fabbricato c’è anche una culla termica per ospitare eventuali abbandoni anonimi di neonati. Attraverso una specifica convenzione con il Comune di Legionowo, da ottobre 2014 la struttura delle Orsoline ospita un corso professionale di cucina per donne disoccupate e, dall’aprile scorso, una mensa per i poveri della città
 A guidare la delegazione bergamasca giunta in Polonia c’erano la vicaria generale suor Gemma Boschetto, madre Grata Sirtoli, suor Agnese Mazzola (economa generale delle Orsoline), suor Maria Pia Marcon e suor Stefania Testa. Con loro anche monsignor Paolo Rudelli, che dal 2003 al 2006 è stato segretario della Nunziatura Vaticana a Varsavia e attualmente è Osservatore permanente della Santa Sede al Consiglio d’Europa a Strasburgo.
A concelebrare i riti festosi c’erano il vicario generale locale don Tadeusz Syczewski e don Sylwester Falkowski. Calorosi i momenti di festa, nel segno di un legame che il tempo rafforza.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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