Stregato dall’ambiente Il geometra Moretti dai cantieri al mais

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04/07/2014
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van Moretti nel suo campo a Cazzano

Il progetto che ha dato ai gandinesi maggiori soddisfazioni è quello del mais spinato, l’antica varietà arrivata in paese nel 1632 e rivalutata scientificamente dal 2008.
La nascita di una filiera di prodotti d’eccellenza (dalle torte alla Spinata, dalla birra ai ravioli e al gelato) e l’approccio sostenibile ne hanno fatto il paradigma per Mais Expo Bergamo 2015, il protocollo siglato dagli enti della Bergamasca in vista di Expo. È nata la «Comunità del mais spinato di Gandino», presieduta da Filippo Servalli, che raduna coloro che credono in cultura e coltura del seme. Emblematico il caso di Ivan Moretti, 48 anni, geometra, che ai progetti di villette e capannoni ha preferito (o almeno affiancato) la coltivazione biointensiva in Valle Gaggio a Cazzano.
«La Val Gandino – spiega – vive un cambiamento epocale nei fatti e di mentalità. Nel 2013, grazie a BergamoScienza, abbiamo imparato la tecnica biointensiva dell’americano Jeavons, che riduce fino all’88% il consumo d’acqua e aumenta sino a sei volte la produttività». La sostenibilità è alla base di Expo e Gandino sarà in prima fila. «Saremo parte attiva al Cluster dei cereali – spiega il presidente Servalli – e seguiremo un progetto con Regione e Università Bocconi, per valutare l’impatto ambientale delle coltivazioni: consumo d’acqua, energia, fertilizzanti e carburanti per raccolto e trasformazione».
Il mais spinato annuncia per ottobre un raccolto importante. Ivan Moretti nel suo campo ha aggiunto patate, zucche, piselli e fagioli. «È una varietà di specie utile e sinergica, direi esemplare ». Un tema ideale anche per L’Eco café, che all’ecosostenibilità ha improntato la struttura della redazione viaggiante, coordinato da Mimmo Pezzoli di Maison Arreda. La sfida al futuro è lanciata.

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