Nel libro sul Risorgimento Lombardo un posto anche per Gandino

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E' in libreria il libro di Gabriele Moroni (vice direttore de Il Giorno) su luoghi e fatti del Risorgimento Lombardo.
Nel libro si trova un capitolo dedicato alle camicie garibaldine di Gandino, frutto dell'incontro di Moroni con il prof. Gelmi, il dott. Tomasini, Giambattista Gherardi e Iko Colombi.

Gabriele Moroni
Risorgimento Lombardo, IERI e OGGI
I luoghi, i personaggi, le memorie, le dimenticanze
Edizioni Selecta - 2011

Quì di seguito riportiamo la recensione del libro pubblicata su "La provincia" (quotidiano on line della provincia di Como):

Risorgimento da passeggio Piazze, vie, musei raccontano

Si parte, destinazione: Risorgimento. Un viaggio all'indietro come accadde a Michael J. Fox nell'indimenticato film "Ritorno al futuro" di Steven Spielberg e Robert Zemeckis.
A compiere la missione, questa volta nella storia meno recente di quella del film, è un giornalista, Gabriele Moroni, che decide di mettersi in viaggio tra monumenti, piazze, reperti e lapidi che raccontino il Risorgimento lombardo: oggetti da leggere. L'oggetto tuttavia - sia esso il monumento gigantesco in piazza Cinque Giornate a Milano o il monumento di Garibaldi a Luino, piuttosto che il dipinto di Francesco Capiaghi "La resa degli austriaci" conservato a Como nel museo del Risorgimento o ancora il campanile di San Vittore a Biumo, Varese, dove Garibaldi e i suoi batterono gli austriaci - diventa il pretesto nobile per parlare di storia e analizzare i fatti storici alla luce della realtà locale proiettata in quella nazionale.
Il libro si compone pezzo a pezzo, monumento a monumento, e diventa un manuale di storia da leggere in velocità, ricco di dettagli fedeli che formano una ricca storiografia risorgimentale. Ad esempio, proprio il dipinto di Capiaghi diventa il grimaldello per aprire la porta delle Cinque giornate di Como e scoprire che: «Il 18 marzo 1848 (peccato per l'errore di stampa che fa leggere 1948, nda) a Como giungono le notizie dell'insurrezione di Vienna e dei primi moti scoppiati a Milano.
(...) Si attende il segnale della rivolta: le campane a martello dalla torre del Broletto. La mattina del 20 marzo un centinaio di giovani percorre l'attuale via Vittorio Emanuele, raggiunge Porta Torre dove incontra una pattuglia austriaca e la fa prigioniera (...) È stata costretta alla resa l'intera guarnigione austriaca di 1600 uomini». La storia poi sgomita nell'oggi e l'autore guida il lettore in un viaggio che può essere reale tra le vie di Como, di Magenta, Brescia o Bergamo spiegandogli cosa c'era ieri e cosa c'è oggi. Dieci anni dopo il 1848, nel 1859, anche Como è ancora al centro degli stravolgimenti risorgimentali. L'attenzione si sposta a San Fermo dove gli austriaci vengono scovati e cacciati, a costo della morte del capitano Carlo De Cristoforis.
La storia lombarda del Risorgimento, grazie a Moroni, viene rispolverata e tornano alcuni dettagli familiari di Garibaldi, come l'annullamento del suo matrimonio con la marchesina Raimondi, a causa dell'amante di lei, bergamasco di Stezzano dal quale avrebbe avuto un figlio, fatto poi passare per il figlio della cameriera. In "Risorgimento lombardo, ieri e oggi" di Gabriele Moroni (Selecta, 114 pag., 18 euro) c'è la storia raccontata con semplicità in un viaggio da fare realmente nella Lombardia risorgimentale.

di Carla Colmegna

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