Sciatore anche dopo l'amputazione di una gamba, sogna le Olimpiadi
Sfreccia sulle nevi del Monte Pora con grande abilità. Sulle piste ha trovato un modo per vincere il suo handicap e dare una vera lezione di vita a tutti gli sciatori che lo osservano incuriositi. «Quando mi è stata amputata una gamba pensavo che non avrei mai più potuto sciare. Ho sempre amato questo sport, più di ogni altra cosa. Alla fine ho preso coraggio, mi son detto che no, non potevo rinunciare. E ora eccomi qui».
Con uno sci e due racchette speciali, Luca Carrara, 29 anni, ha ricominciato ad affrontare le piste. Oggi partecipa a gare internazionali e sogna le Olimpiadi invernali per disabili che si svolgeranno a Torino nel 2006.
Luca Carrara vive ad Albino e lavora come impiegato a Bergamo. Quando, a 14 anni, in seguito a una malattia i medici hanno dovuto procedere all'amputazione di una gamba, lui ha temuto di non poter più praticare quello sport che tanto amava. «Ho imparato a sciare da piccolo, mi è sempre piaciuto moltissimo – racconta –. Dopo l'operazione non ho più affrontato le piste per 10 anni. Poi alcuni amici mi hanno invogliato a provare di nuovo: ho imparato da solo, utilizzando uno sci normale e due racchette con alle estremità altri due piccoli sci che fungono da supporto. Ho imparato da solo, per tentativi».
I risultati non mancano, tanto che a Luca, che nel frattempo è entrato a far parte della società «Special Bergamo sport», viene proposto di intraprendere la carriera agonistica.
«Ho cominciato solo da un anno a fare gare. Sto partecipando alle varie competizioni della Coppa Europa per disabili, e a marzo sarò a Sestola, in Emilia, per i Campionati italiani. All'inizio di febbraio ho, invece, partecipato alle sessioni della Coppa Europa che si sono svolte a Udine. Mi presento nelle categorie slalom, gigante e slalom speciale». Tutto questo, oltre che per il piacere di sciare, anche per inseguire un sogno. «Ogni gara conferisce un punteggio, valido per accedere alle Olimpiadi per disabili che si svolgeranno a Torino nel 2006. Arrivare a gareggiare lì è il mio sogno. Se poi non ci riuscirò questa volta, sarà per la prossima».
Allenamenti, gare, trasferte: le spese da sostenere non sono certo poche. Per questo, oltre a Martino Belingheri di Gandino per la preparazione sportiva, il giovane di Albino è affiancato da amici che sono per lui anche sponsor: si tratta di Corrado Salvatoni e Angelo Radici dello Sci club Radici che ha sede a Gandino, e di Mirko Moioli, amministratore delegato del Gruppo Bresciani Auto, presso il quale Luca è anche impiegato. «Sono molto grato ai mie amici, e in particolare a Belingheri – continua Luca –. È lui, praticamente, l'artefice della mia entrata nel mondo dell'agonismo. Mi assiste sulle piste, ci alleniamo insieme. È davvero importante avere amici così».
Luca Carrara, per allenarsi e inseguire il suo sogno di partecipare alle Olimpiadi, sceglie i tracciati del Monte Pora. Lì, insieme a Martino Belingheri, sfreccia tra i pali della pista agonistica, tra lo stupore e l'ammirazione generale degli sciatori «normali» che ogni giorno scelgono quelle piste.
«Nella mia società sportiva, che è aperta anche ai normodotati, sono l'unico che gareggia per la categoria amputati. Ci sono però altri ragazzi portatori di handicap. Insieme ci facciamo coraggio, ci divertiamo. Insomma, insieme ai miei amici e ai miei compagni ho ritrovato il piacere di sfrecciare sulle piste, e di inseguire un sogno».