Eccellenza: a Sondrio la Gandinese (14,30) un recupero polemico

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16/02/2005
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Il ds Roberto Radici

Ormai il tiepido sole di questo febbraio ha sciolto neve e ghiaccio, ma la trasferta della Gandinese a Sondrio sarà comunque all'insegna del gelo. Primo, perchè ci sono interessi di classifica primari, con i quali le due antagoniste devono necessariamente fare i conti. E poi di questo recupero a Gandino avrebbero fatto volentieri a meno, anzi hanno cercato di evitarlo dopo aver sprecato tempo e denaro nell'inutile spedizione dello scorso 16 gennaio.
Allora, il torpedone orobico salì fino in Valtellina, per trovarvi un terreno impraticabile ed essere costretto alla beffarda inversione di marcia. Epilogo prevedibile, e proprio per questo fastidioso: la Gandinese ha immediatamente presentato ricorso al Giudice sportivo, sostenendo innanzitutto che il Sondrio non aveva proceduto a rimuovere accuratamente la neve caduta sotto Natale; e che la società ospitante, una volta constatate le condizioni del suo campo, nemmeno si era adoperata per ottenere un rinvio o lo spostamento in altra sede di una gara altrimenti impossibile da giocare.
Argomentazioni, queste, che il giudice ha invece respinto, imponendo la disputa: dunque, oggi la Gandinese salirà nuovamente a Sondrio, rimanendo però sulle sue posizioni. «Non abbiamo proceduto con un'ulteriore istanza - dice il direttore sportivo Roberto Radici - ma questo non significa che la prima sentenza sia stata accettata di buon grado». Ci sono infatti dei passaggi, in questa delibera, che invece di chetare le lamentele dei rossoneri ne hanno aumentato il disappunto. «Per noi - dice Radici - il ghiaccio che ricopriva il campo era dovuto alla neve di Natale spalata poco e male: sapevamo benissimo, però, che tutto sarebbe dipeso dai termini usati nel referto arbitrale, che infatti ha parlato di 'ghiaccio' e non di 'neve', azzerando le nostre possibilità. Però il colmo è stato vederci imputare, addirittura, una certa responsabilità in merito. Con tanto di punti esclamativi».
E' vero: ce ne sono addirittura tre a sottolineare un passaggio in cui si cita la facoltà (non l'obbligo) di chiedere il rinvio. «Essa ricade - evidenzia il diesse - innanzitutto sulla società ospitante, lasciando comunque anche alla ospitata la possibilità di attivarsi in merito. Esattamente quello che abbiamo fatto noi: durante tutta la settimana precedente io, personalmente, ho chiamato più volte i dirigenti del Sondrio e quelli del Comitato, ho chiesto di verificare le condizioni del campo e l'effettiva possibilità di disputare la gara, ho avanzato l'ipotesi di un campo alternativo». Risposte ricevute? «Nessuna». C'è poi un ulteriore boccone indigesto che i rossoneri hanno trangugiato a fatica. «Nello stesso comunicato che respingeva il reclamo, abbiamo trovato anche la data del recupero. Il che mi sembra contrario alla prassi usuale».

Autore: 

Gigi Di Cio

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