Preghiere per l’anno nuovo. Folla alle Messe in quota

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02/01/2017
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Un corale saluto in quota, nel segno dell’amicizia e delle bellezze del Creato. Sono stati centinaia anche quest’anno (alcune stime si spingono sino alle duemila presenze) gli escursionisti che la mattina del 1 gennaio hanno raggiunto i 1.636 metri della vetta del Pizzo Formico, al confine fra i Clusone e Gandino, per assistere alla Messa. A presiedere la celebrazione è stato don Giuseppe Zambelli, vicario parrocchiale di Clusone, che già lo scorso anno aveva raccolto l’ideale eredità di don Martino Campagnoni, che compirà 90 anni il 4 gennaio.

Don Martino avviò la tradizione della salita al Formico nel 1970, insieme ad alcuni amici, ed ha celebrato ininterrottamente il rito ai piedi della Croce (alta 19 metri ed eretta nel 1933) sino al 2015. L’appuntamento è ormai irrinunciabile per appassionati e camminatori, e nel 2019 taglierà l’importante traguardo delle cinquanta edizioni. Gli escursionisti (fra i quali anche Paolo Valoti, presidente dell’Unione Bergamasca Sezioni e Sottosezioni del Cai, e Lorenzo Aresi, presidente della Pro loco Gandino) sono saliti in maggioranza dalla zona del monte Farno, in territorio di Gandino, mentre altri hanno affrontato il più impegnativo versante da Clusone-San Lucio oppure il tracciato che porta in quota da Casnigo, lungo la «Traversata dei Pizzi».

Nel solco della tradizione anche l’appuntamento sul monte Linzone dove oltre mille persone hanno raggiunto il santuario della Santa Famiglia di Nazareth per la Messa di fine anno. Il rito liturgico è stato presieduto da don Andrea Pedretti, parroco di Roncola-Costa, concelebranti don Perico Antonio, parroco di Capizzone e don Paolo Mazzoleni di Burligo. All’omelia è stato sottolineato l’importante ruolo della famiglia nella società in crisi. Presenti le autorità locali e tra questi i sindaci Michele Jacobelli di Palazzago, Umberto Mazzoleni di Costa Valle Imagna e la vice sindaco Marcella Rota di Roncola.

Al termine della funzione religiosa, gli alpini di Palazzago hanno offerto panettone e vin brulè.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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