Concerto di campanine in ricordo di Lorenzo Anesa

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Data pubblicazione: 

21/11/2016
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Lorenzo Anesa
I protagonisti della serata in ricordo di Lorenzo Anesa a Gandino

Una serata dedicata ad un’arte senza tempo, nel ricordo di un campanaro cui si deve la salvaguardia di un patrimonio prezioso. C’era il pubblico delle grandi occasioni sabato 19 novembre a Gandino nell’Auditorium Maconi del Centro Pastorale, dove la comunità ha ricordato Lorenzo Anesa, morto lo scorso settembre dopo breve malattia all’età di 65 anni. Lorenzo è stato memoria storica del vastissimo repertorio campanario tramandato da generazioni a Gandino e in tutta la Bergamasca.

La serata è stata organizzata dalla Federazione Campanari Bergamaschi in collaborazione con parrocchia, Pro loco e Comune di Gandino ed ha celebrato il talento e l’assidua passione di Anesa, che il prevosto don Innocente Chiodi non ha esitato a definire «fra i maggiori esecutori in Italia», ricordandone attraverso il motto latino «Major quia humilior» («più grande perché più umile») che campeggia in Basilica, la schiva, preziosa competenza. «Anesa - ha spiegato Fiocchi - ha salvaguardato un tesoro che annovera circa 200 suonate di prima, seconda e terza classe per otto, nove e dieci campane, cui si aggiungono le Ave Marie ed i suoni “alla romana”.

Ci sono melodie di stile settecentesco, inni religiosi, rielaborazioni di pezzi operistici e molti ballabili, frutto di una stratificazione compositiva e stilistica progressiva ma compatta nel suo insieme. Una parte importantissima della cultura popolare, che ha trovato diffusione in Bergamasca sui campanili dotati di dieci campane. Negli ultimi mesi la tradizione campanaria della terra bergamasca ha avuto l’onore di essere dichiarata Patrimonio Immateriale delle Regioni Alpine ».

Originario di Peia ma da sempre residente a Gandino (dove ha seguito per anni la bottega alimentare di famiglia), Lorenzo Anesa apprese oralmente il repertorio, secondo la tradizione dei vecchi suonatori, trasmettendo poi le sue conoscenze ai giovani campanari. Ha sostenuto la Federazione Campanari Bergamaschi sin dalla fondazione, partecipando a concerti in piazza, suoni sui campanili ed edizioni di compact disc, tra cui «L’Armonìa» registrato nel 2005 dall’associazione Barabàn di Milano. Con passione e mezzi amatoriali ha prodotto negli anni registrazioni audio oggi molto preziose, che confermano la sua abilità unita a soluzioni tecniche esecutive di rara maestria.

Nel corso della serata gandinese a proporre una parte esplicativa del vasto repertorio è stata una nutrita rappresentanza di allievi delle scuole campanarie di Roncobello, Scanzorosciate e Leffe provenienti da Trabuchello di Fondra, Roncobello, Lenna, Valnegra, San Govanni Bianco, San Pellegrino Terme, Leffe, Scanzorosciate, Vall’Alta, Cenate Sopra, Nembro e Sarnico. Le campanine (antico xilofono didattico dei suonatori, con barrette in vetro oppure ottone), costruite anche da Anesa e donate dai familiari alla Federazione, hanno dato alla serata i suoni suadenti di una tradizione immortale, con richieste insistite di bis per il «Valzerù » gandinese e diffusa emozione per il «Nome Dolcissimo » eseguito dalla soprano giapponese Noriko Habuki, trasferitasi in Alta Val Brembana.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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