Il bomber della Gandinese segna il suo 16° gol in campionato, ma la capolista non trema I milanesi assediano i seriani pareggiando con Franchini e sfiorando la vittoria nel finale
GANDINESE 1 - TRITIUM 1
RETI: 43' pt Spampatti, 33' st Franchini.
GANDINESE: Guerini, L. Morstabilini, Bucci, Alberti, Sorte, G. Carrara, Baratelli (34' st Migliorati), Gonella (24' st G. Morstabilini), Oldoni (46' st L. Castelli), Spampatti, Vavassori. All. Gatti.
TRITIUM: Berretta, Terzi (28' st Franchini), Locatelli, Sala, Turani, Masserini (16' st Caiazza), Mavilla, Brambilla, Pesenti, Cortinovis, Cavicchia (37' st Nichetti). All. Mismetti.
ARBITRO: Metelli di Chiari.
Era il match-clou della 14ª giornata e l'1-1 offerto da Gandinese e Tritium ha mantenuto le premesse rivelandosi una partita combattuta ed avvincente, come del resto sottolineato dai convinti applausi degli spettatori.
Nulla cambia in vetta alla classifica e la compagine di Mismetti mantiene quindi il comando delle operazioni, peraltro legittimato da quanto visto sul terreno di gioco di Gandino.
Gran parte della gara si è infatti svolta nella metà campo occupata della guardinga formazione di casa e, se nella prima frazione l'azione milanese è apparsa non troppo ficcante, nella ripresa le percussioni della Tritium, complice anche la necessità di recuperare lo svantaggio, sono diventate ben più assidue e insidiose regalando alla fine il giusto pareggio. L'inizio della gara è contrassegnato da una breve fase di studio e per il primo sussulto bisogna attendere il 19' quando una combinazione aerea Pesenti-Mavilla si conclude di poco a lato. Ancora Tritium quattro minuti dopo, stavolta con una punizione dello specialista Cavicchia alla quale risponde in corner l'attento Guerini mentre la replica della Gandinese è affidata a Spampatti che, servito da Vavassori, manda la palla ben oltre la traversa. Si torna alle solite ed ecco i milanesi creare una buona opportunità con il caparbio Pesenti, abile ad appoggiare a destra per l'accorrente Masserini che tuttavia spara fuori da buona posizione.
Improvvisamente le parti si invertono e iniziano i «tre minuti terribili» della Gandinese: al 41' una punizione di Spampatti non viene trattenuta da C. Berretta e l'intervento risolutore di Sala manda la palla in calcio d'angolo da cui nasce una ghiotta opportunità per Alberti. La tempestiva uscita del portiere neutralizza il pericolo ma al 43' la Tritium capitola: Alberti dalla sinistra serve Spampatti e il giocatore rossonero centra il sedicesimo sigillo personale esibendosi in uno splendido diagonale al volo rivelatosi imparabile per il portiere.
La Tritium reagisce subito con un'insidiosa punizione di Cavicchia dalla lunetta alla quale Guerini si oppone in tuffo mentre nella ripresa, già all'8', Brambilla avrebbe sui piedi la palla del pareggio ma manca da due passi la deviazione vincente. Segue a ruota una combinazione di prima Cavicchia-Pesenti-Masserini che termina con un impreciso tiro in acrobazia e poi, al 18', Cavicchia spara da posizione defilata incontrando ancora l'opposizione di Guerini. Poco dopo la Tritium va davvero vicina al pareggio: un fraseggio Caiazza-Pesenti-Caiazza porta quest'ultimo a tu per tu con il portiere ma la conclusione dal dischetto esce di un soffio a lato.
Alla Gandinese resta il contropiede e al 23' ecco Gonella operare una verticalizzazione per Spampatti che colpisce da entro l'area trovando però la pronta parata a terra di C. Berretta. Pesenti ci prova alla mezzora con un rasoterra da venti metri ma la palla, deviata da Guerini, incoccia il palo interno e viene poi prontamente recuperata dall'estremo difensore. Lo si è capito, ormai è un assedio: la Tritium, ormai da diversi minuti, gioca in pratica con quattro punte e al 33' arriva il logico pareggio quando Cavicchia crossa al centro per la testa di Pesenti, abile nell'appoggiare per il neoentrato Franchini. La difesa di casa non è piazzata al meglio e l'attaccante, da due passi, non può davvero sbagliare.
La Tritium è qui per vincere ma l'occasione per i tre punti sfuma al 42' quando Mavilla serve Pesenti per un tiro ravvicinato respinto di piede da Guerini in uscita mentre, poco dopo Caiazza manca la porta da due passi.