Kcs: 70 convenzioni in Italia

La cooperativa bergamasca nel 2005-2006 conta di superare i 100 milioni di fatturato Specializzata nell'assistenza sociale ha avviato servizi anche di assistenza domiciliare

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12/11/2004
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L'ultima convenzione stipulata, in ordine di tempo, è quella per la gestione, in integrazione, dei servizi di assistenza sociale alla casa di riposo Fondazione Cecilia Caccia di Gandino. Una convenzione raggiunta ad inizio ottobre e che fa crescere ulteriormente il patrimonio di convenzioni (una settantina circa) all'attivo della Kcs caregiver Cooperativa sociale a r.l., di Bergamo, la realtà specializzata nei servizi di assistenza sociale (dai servizi di gestione di case di riposo ai servizi di assistenza domiciliare) che, nell'arco di quindici anni, è divenuta un punto di riferimento in questo specifico settore in Italia.
Una settantina di convenzioni, attive in nove regioni d'Italia (o, per meglio specificare, in 27 province) concentrate sì nel Nord Italia (dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia), ma che spaziano anche nel Centro del Paese (Emila, Toscana, Marche) con una «puntata» anche in Sardegna: quasi 7 mila i posti letto assistiti: circa 3.400 i soci e lavoratori che operano con la cooperativa (2.900 soci-lavoratori e 500 dipendenti). Attività, quella delle convenzioni con le case di riposo, a cui si aggiunge anche una serie di convenzioni con le Asl per attivare servizi di assistenza domiciliare integrata.
Un'attività che lo scorso 2003 ha portato la cooperativa bergamasca a toccare gli 85 milioni di fatturato. «Destinati ad attestarsi tra i 90 e i 95 milioni quest'anno, con prospettive di toccare nell'arco del prossimo biennio il tetto dei 100 milioni» sottolinea Aldo Frecchiami, amministratore delegato della cooperativa che è presieduta da Antonella Vavassori.
Un settore in forte crescita, quello dell'assistenza, che, se da un lato apre interessanti prospettive per l'attività della Kcs caregiver, dall'altro porta la cooperativa a doversi confrontare con la carenza di personale infermieristico, obbligando la società a rivolgersi all'estero per reperire le specializzazioni necessarie a portare avanti la sua attività. «La nostra cooperativa è nata nel 1991 come iniziativa di alcuni dipendenti della Pedus Service (un'azienda bergamasca filiale italiana del gruppo Dussmann, attiva nel campo dei servizi "alberghieri" per grandi comunità ndr) che già operavano nel settore dei servizi socio assistenziali. Nella fase di avvio la cooperativa aveva assunto la denominazione di Kursana Residence, marchio di proprietà della Pedus Service, che ha agevolato sin dall'inizio l'iniziativa sostenendola anche attraverso un'apposita convenzione sia per l'utilizzo del marchio che per alcune collaborazione strategiche. Una collaborazione durata fino al 2002 quando la cooperativa ha deliberato il cambiamento della denominazione sociale nell'attuale Kcs caregiver abbandonando ogni legame e rapporto con Pedus Service».
L'attività della cooperativa via via negli anni è andata crescendo in modo particolare negli ultimi 7 anni ha registrato tassi di crescita superiori al 15%, con punte del 20% annuo: «Oggi siamo presenti in nove regioni italiane: Lombardia, ovviamente, Piemonte, Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige, Emilia, Toscana, Marche e Sardegna. In questi ambiti territoriali gestiamo una settantina di case di riposo: di queste il 40% in gestione globale, ovvero con la responsabilità di tutti gli aspetti legati sia all'assistenza socio-sanitaria che dei servizi. Nel restante 60%, invece, la nostra presenza è ad integrazione, ossia a "completamento" di attività di gestione già presenti nelle strutture, con percentuali di copertura dei servizi affidati alla nostra competenza che spaziano dal 10 al 90%». In pratica, come sottolinea Frecchiami, con personale proprio la Kcs caregiver a seconda dei casi copre attività legate all'assistenza , ai servizi socio-sanitari, ma anche servizi di ristorazione, alberghieri, di pulizia e, in alcuni casi, anche di tipo amministrativo. «In Bergamasca, nello specifico, siamo presenti al Don Orione di Bergamo, dove abbiamo la gestione globale di alcuni reparti, mente in altri ci occupiamo della sola attività di assistenza sociosanitaria, alla Casa di Riposo Ovidio Cerruti dei padri Camiliani di Capriate San Gervasio, dove ci occupiamo di tutte le attività al di fuori delle pulizie, e alla casa di riposo della Fondazione Don Palla di Piazza Brembana, mentre in questi giorni abbiamo ottenuto la gestione, ad integrazione, per alcuni servizi socio assistenziali della casa di riposo della Fondazione Cecilia Caccia di Gandino». A Piazza Brembana, poi, alla cooperativa Kcs è stato affidato il Servizio di assistenza domiciliare.
«In Lombardia, inoltre, abbiamo attivato tre concessioni per servizi socio sanitari con tre Asl: quelle di Milano, Brugherio e Motta Visconti. Mentre a Milano, su servizi di assistenza domiciliare abbiamo una serie di convenzioni con le Asl 1,2, 3 e Città di Milano».
Attività operativa, ma non solo. Kcs caregiver, infatti, punta molto anche al sociale in senso lato. Ed è così che la cooperativa, oltre confermare la distribuzione di quote della redditività aziendale ai soci, ha in programma di dare vita ad una fondazione che avrà il compito di sostenere la ricerca nella scienza della qualità della vita: «Nei giorni scorsi abbiamo dato il via libera allo statuto della Fondazione "Solidarietà e Ricerche" che, attraverso un comitato scientifico composto da qualificati professionisti del mondo delle scienze, della cultura e della medicina, svilupperà l'attività di ricerca nel campo della geriatria, della psicologia, della sociologia e della psichiatria». Non ultimo, nei progetti della cooperativa anche quello del bilancio sociale: «Contiamo di realizzare il nostro primo bilancio con il prossimo esercizio del 2005. Questo anche in un'ottica che punta a realizzare un'evoluzione della KCS caregiver verso la nuova dimensione di "impresa etica e sociale", ove i valori della cooperazione si fondono con un adeguato spirito imprenditoriale per affrontare, con modelli e risposte al passo con i tempi, le crescenti esigenze di assistenza e di "qualità di vita" della popolazione anziana».

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P. P.

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