Gas, nasce una nuova società di distribuzione

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Data pubblicazione: 

10/11/2004
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Servirà 19 Comuni per un totale di 64 mila utenti grazie a 640 chilometri di tubi posatiL'aggregazione territoriale delle multiutilities a Bergamo è possibile. Almeno secondo i buoni propositi che accompagnano la nascita di Unigas distribuzione Spa che, non ancora venuta alla luce (la sua operatività è programmata con decorrenza 31 dicembre 2004), lancia già alle istituzioni locali una grande sfida. Una scommessa chiamata fusione. Un'aggregazione che potrebbe coinvolgere Bas. E, perché no, anche realtà di settore appartenenti ad altre province.
Un progetto, quest'ultimo, oggi ancora in fase embrionale e che prima di emettere i primi vagiti ha sicuramente bisogno di conquistare numerose importanti tappe. La principale, già prossima al completamento, la costituzione di una nuova società di distribuzione del gas – la Unigas appunto, ma il nome potrebbe anche essere cambiato –, risultato dalla fusione in unica realtà di quel gruppo di Comuni attualmente soci e serviti dalla società di vendita del gas Blue Meta. E precisamente Treviglio, Caravaggio, Pognano, Suisio, Calusco d'Adda, Villa d'Adda, Sotto il Monte, Valbrembo, Alzano Lombardo, Gazzaniga, Premolo, Parre, Villa d'Ogna, Piario, Clusone, Gandino, Albino, Nembro, Spirano.
«A questi 19 Comuni – spiega Antonio Pezzotta, assessore all'Urbanistica e al commercio del Comune di Clusone e coordinatore dei piani di lavoro, industriale e di fusione, del progetto – si aggiungeranno Calvenzano e Parre, che hanno già manifestato la propria intenzione di fare parte del gruppo, oltre a Villa d'Ogna e Mozzanica, già soci di Blue Meta».
Il progetto prevede che le quote della società vengano ripartite, all'incirca, in proporzione del numero degli utenti serviti. Così a Treviglio, il comune con più abitanti, spetterà la percentuale massima, intorno al 20%, e così via via a scendere.
E le rivoluzioni non si faranno attendere neppure in Blue Meta, società di vendita del gas operativa dal luglio del 2003. Entro fine anno, infatti, gli attuali 9 soci – Alzano Nembro Servizi, Aspogas, Ge.s.i.p., Cogeide Energia, Gazzaniga Servizi, Treviglio Gas, La Nord Servizi, La Generale Servizi, Linea Servizi – saranno rimpiazzati dagli stessi enti locali serviti.
La nuova nata nel settore della distribuzione del gas inizialmente servirà 19 Comuni (in un secondo momento anche Mozzanica e Calvenzano), gestirà 63.745 utenti (di cui 30 con un consumo superiore ai 200 mila metri cubi annui), grazie a 640 chilometri di tubi posati. Unigas, le cui previsioni di distribuzione raggiungono i 128 milioni di metri cubi annui di gas, fatturerà complessivamente 7.153.580 euro. Una struttura che a regime conterà circa 30 dipendenti.
«I patti parasociali dell'operazione – prosegue Pezzotta –, integrati dal progetto industriale sviluppato dalla P.i.d.e. Ingegneria di Orio al Serio, prevedono una rappresentanza territoriale per la governance e una elevata professionalità alle dirette dipendenze della struttura societaria per la gestione».
Capitolo benefici per gli enti locali coinvolti. La nuova società prevede un'erogazione di 2,5 milioni di euro di corrispettivi ai Comuni, 1 milione di investimenti annui a proprio carico, nonché 900 mila euro di utile lordo medio. Tradotto: un beneficio complessivo per i soci di 4,4 milioni di euro circa. Una somma di tutto rispetto e ancora più significativa se sommata a quei circa 3 milioni di euro di margine lordo di Blue Meta.
I tempi dell'operazione prevedono che, dopo l'atto d'indirizzo già approvato dai singoli Consigli comunali, nelle prossime settimane le Amministrazioni siano nuovamente chiamate a esprimersi sul progetto di fusione effettivo, così come proposto dai gruppi di lavoro.
Veniamo quindi al passo finale: l'eventuale fusione con Bas. I soci della nuova realtà di distribuzione del gas hanno già incontrato tanto il sindaco di Bergamo, Roberto Bruni, quanto il presidente della Provincia, Valerio Bettoni, per manifestare la propria disponibilità a verificare la fattibilità del progetto di aggregazione territoriale. Un'operazione, questa, che se andasse a buon fine (e tenendo in considerazione anche gli assets di Sobergas, la controllata di Bas) porterebbe alla gestione di oltre 160 mila clienti per un totale di più di 300 milioni di metri cubi annui distribuiti.
«Si tratta di un progetto – conclude Pezzotta – che nel pieno superamento delle logiche politiche punta esclusivamente alla salvaguardia dell'economia territoriale, oltre che al contenimento delle tariffe ai cittadini. E i soci hanno già dato la propria disponibilità a realizzare fusioni anche di livello sovraprovinciale».

Autore: 

Vanessa Bonacina

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