Debutta per l’Assunta la Schola gregoriana. E riecco il polittico

Domani la nuova formazione eseguirà la «Missa simplex».
Nel Museo della basilica l’opera di Pietro Bussolo

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Data pubblicazione: 

14/08/2016
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Alcuni componenti della nuova Schola gregoriana «Regina Martyrum»
Le statue del polittico di Pietro Bussolo, nel Museo della basilica

In occasione della festività dell’Assunta (cui è dedicata la monumentale basilica), domani a Gandino durante la Messa solenne delle 10,30 farà il suo esordio la Schola gregoriana «Regina Martyrum», formazione di voci maschili nata lo scorso autunno in seno alla Corale Luigi Canali. «Cantato senza l’accompagnamento di strumenti - sottolinea il direttore Marco Guerinoni - il gregoriano parte per sua natura dal cuore della spiritualità cristiana». Verrà eseguita la «Missa simplex», in cui l’assemblea può intervenire nel canto, data la sua semplicità, in alternanza con alcuni brani all’harmonium eseguiti da Guerinoni e in massima parte editi da Carrara di Bergamo.
In questi giorni, poi, la comunità gandinese saluterà, nel Museo della basilica, il ritorno del polittico restaurato di Pietro Bussolo, esposto negli ultimi mesi in città. «Proponiamo – spiega il rettore Silvio Tomasini – un allestimento che mira a ricostruire l’originale disposizione delle sculture superstiti, suggerendo anche una suggestiva ipotesi circa i fregi che dovevano ornare la cornice del polittico oggi perduta. Pietro Bussolo e i suoi aiuti realizzarono questo polittico per la Confraternita dei Disciplini della chiesa di Santa Croce. L’indagine artistica di questo manufatto, o meglio delle quattro statue che ne rimangono, presenta peculiarità e complessità non comuni. L’opera fu testimone di difficoltà di rapporti che videro implicati la committenza, ovvero la Confraternita dei Disciplini e l’artista. La scultura più nota del complesso, oggi smembrato, è certamente quella della Madonna con il Bambino oggi alla sezione Presepi del museo, ma che si è conservata nella cappella dei Disciplini attigua alla chiesa di Santa Croce fino agli Anni ’30 del XX secolo».
In mostra un mezzo busto raffigurante l’Imago Pietatis (oggi al Museo delle Orsoline) e due sculture di santi. Proprio queste ultime sono state oggetto di restauro al laboratorio di Luciano Gritti a Bergamo, dove sono state rimosse la pesante gessatura e monocromia che le ricopriva, per adattarle a una fruizione di gusto settecentesco. «La pulitura – sottolinea Tomasini – ha mostrato una situazione inaspettata: se sui volti delle sculture è stata recuperata la policromia originale, il resto del corpo, almeno per il santo francescano, è stato raschiato e rigessato in vista dell’uso settecentesco. In maniera curiosa, lo zelo di chi interviene così pesantemente risparmia i calzari e parte della decorazione di Sant’Alessandro ».
Promotori e finanziatori del restauro delle statue, il Comitato organizzatore della mostra di Bergamo, il gruppo Amici del Museo della basilica e la Confraternita della Madonna del Carmine. Il polittico sarà visibile negli orari di apertura del Museo (sabato e festivi dalle 14 alle 19, ultimo ingresso alle 18).

Autore: 

Giambattista Gherardi

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