Investita al mare, Gandino si stringe al marito di Anna

Commozione ai funerali della pensionata di 76 anni, travolta da una moto mentre passeggiava con il coniuge

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12/08/2016
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Il feretro di Anna Moioli

La comunità di Gandino ha dato ieri l’estremo saluto ad Anna Moioli, la pensionata di 76 anni morta giovedì 4 agosto a San Bartolomeo al Mare dopo essere stata travolta da una moto.
La salma, dopo gli accertamenti dell’autorità giudiziaria che segue l’incidente per ricostruire dinamica e responsabilità, era rientrata a Gandino mercoledì, nella villetta di via Diaz dove la donna risiedeva con il marito Anastasio Pirola e dove vive anche il figlio Marco con la famiglia. La gente di Cima Gandino, i parenti e gli amici hanno stretto in un corale abbraccio la famiglia e in particolare il marito che era al fianco di Anna al momento del tragico urto, mentre percorrevano la via centrale del centro balneare. Anastasio Pirola ha ripetuto più volte, incredulo e commosso, la dinamica fulminea e assolutamente inaspettata del sinistro, provocato da un motociclista. Anna Moioli, pur soccorsa tempestivamente, era spirata per le gravi ferite all’ospedale di Pietra Ligure, dove era giunta in condizioni disperate.
Anna Moioli, nata nel1940, era originaria di Comenduno di Albino e aveva lavorato per molti anni nei reparti del Tappetificio Radici a Cazzano. Da molti anni, insieme al marito, raggiungeva la Riviera Ligure e in particolare San Bartolomeo, dove i coniugi soggiornavano in un piccolo appartamento. Proprio in questi giorni avrebbero fatto ritorno a Gandino. Il corteo funebre con decine e decine di fedeli ha raggiunto la basilica di S.Maria Assunta dove a presiedere il funerale è stato il parroco don Innocente Chiodi. «In una tragedia tanto repentina – ha sottolineato don Chiodi – sono infinite le considerazioni che vengono spontanee, comprese quelle dell’essere sempre pronti a corrispondere al disegno di Dio. Se la nostra mente ha bisogno di spiegazioni, il nostro cuore ha bisogno di consolazione ». «Come scriveva l’apostolo Paolo ai Romani – ha aggiunto don Chiodi rivolgendosi in particolare al marito Anastasio – nulla potrà separarci dell’amore di Dio». Ricordando l’unione dei due coniugi nel giorno del matrimonio così come nel tragico attimo dell’incidente, il parroco ha ricordato l’importanza di affidarsi a Dio. «Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza – ha detto citando il Salmo 22 – il Signore mi guida per il giusto cammino».

Autore: 

Giambattista Gherardi

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