Loverini è tornato nella “sua” Gandino piccola

Due esposizioni aperte fino al 7 luglio

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Data pubblicazione: 

11/06/2004
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1971

L’Accademia Carrara di Bergamo ospiterà, insieme al Comune di Gandino (Bg) alcune esposizioni dedicate al pittore Ponziano Loverini (Gandino 1845-1929), a lungo direttore dell’Accademia bergamasca (dal 1899 al 1926), artista di formazione accademica e capace di produzione in tutti i generi tradizionali (storico, religioso, ritratto, paesaggio), celebre e stimato in vita, le cui opere sono presenti nella Pinacoteca Vaticana, nella Galleria degli Uffizi di Firenze, nella Galleria d’Arte Moderna di Milano, nella Basilica della Madonna del Rosario a Pompei, oltre che in numerosissime chiese della Lombardia. Dal 5 giugno al 7 luglio 2004 con il titolo “LOVERINI NELLA SUA GANDINO” saranno aperte al pubblico nel paese di Gandino due esposizioni (una presso la sede del Municipio l’altra presso il Museo della Basilica) in cui prenderanno posto circa 40 opere tra bozzetti di opere sacre e di genere, e paesaggi. Le mostre resteranno aperte nei giorni di venerdì, sabato e domenica ore 10-12 e 16-20 Dal 19 giugno al 18 settembre con il titolo “PONZIANO LOVERINI DIRETTORE DELLA CARRARA” sarà aperta al pubblico presso l’Accademia Carrara di Bergamo un’esposizione di dipinti (opere di genere e ritratti in buona parte inediti) e di disegni, nella sede del Gabinetto dei disegni e delle stampe. Le mostre resteranno aperte tutti i giorni (tranne il lunedì) ore 10-12 e 15-19.
SCHEDA
Ponziano Loverini nasce a Gandino il 6 luglio 1845 da Pietro Bernardo, di professione sarto, e Florinda Mazzola. Terzo di sei figli mostra molto presto particolare predisposizione alla pratica del disegno e allo studio dell’arte, cui potrà dedicarsi alla fine della scuola elementare grazie al lascito Castelli, un fondo istituito dalla famiglia gandinese omonima al fine di aiutare ragazzi che volevano dedicarsi alle Belle Arti, e grazie a sovvenzioni del Comune di Gandino. Tra il 1858 e il 1869 frequenta l’Accademia Carrara di Bergamo, conquistando diversi riconoscimenti per il suo talento. Contemporaneamente mantiene i rapporti con la Filodrammatica gandinese, partecipando personalmente a diverse rappresentazioni presso il teatro sociale di Gandino tra il 1867 e il 1870. Dopo aver ottenuto numerosi premi, nel 1877 viene dalla Commissaria dell’Accademia Carrara inviato all’Esposizione di Napoli, quale allievo rappresentante della scuola bergamasca. Nel 1880 sposa Domenica Orsola Piccinelli, da cui avrà nel 1881 Florinda (che morirà all’età di cinque anni), nel 1883 Candida, nel 1885 Lorenzo (che sopravviverà solo pochi mesi), e nel 1887Antonia. La sua attività comprende produzione di ritratti, di paesaggi, di opere a soggetto storico, di opere di genere e di opere sacre, sia ad olio che a fresco. Importantissima la commissione nel 1887 da parte della Diocesi di Bergamo di una grande tela con “S.Grata”, realizzata in occasione del giubileo sacerdotale del papa Leone XIII e collocata nella Pinacoteca Vaticana, dove ancora si trova. Nello stesso anno dà inizio al grande ciclo di affreschi dedicati alle “Storie di S. Pietro” nella chiesa di Trescore Balneario. Tra il 1888 e il 1893 realizza cinque grandi tele per il Santuario della Madonna del Rosario di Pompei, dopo una fitta corrispondenza con il conte Bartolomeo Longo, oggi Beato, che gli attribuisce tale committenza. Il 14 maggio 1893 riceve la nomina a Socio Attivo dell’Ateneo di Bergamo. Il 21 aprile 1895 partecipa con numerosi altri artisti alla fondazione del Circolo Artistico Bergamasco, e il 4 settembre successivo è nominato membro della Commissione Conservatrice dei Monumenti dalla Deputazione Provinciale di Bergamo. Il 16 novembre 1899 viene designato direttore della Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara, incarico che manterrà fino al 30 giugno 1926. Nel corso del Novecento si moltiplicano le committenze soprattutto sacre di altissimo livello, tra cui “Il Cantico di frate Sole” per la Pinacoteca Vaticana (inviata nel 1904 dal papa Pio X alla Esposizione di Londra in rappresentanza delle collezioni pontificie), l’’Autoritratto” per la Galleria degli Uffizi di Firenze e l’altro richiesto dal Comune di Milano e conservato nella Galleria d’Arte Moderna di Milano.

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