Da Gandino a Londra Loverini, pittore universale

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30/06/2004
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Ponziano Loverini «pittore universale», in grado di spaziare dalla produzione sacra al paesaggio, dalla ritrattistica alla pittura di genere, fino al soggetto storico: questa la straordinaria rilettura del percorso artistico del maestro cui è approdato l'importante lavoro di studio condotto dal comitato scientifico del Progetto Loverini, promosso dal Comune di Gandino in occasione del 75° anniversario della morte.
Gli esiti di questa ricerca sono ora proposti al pubblico in diverse sedi espositive consentendo per la prima volta di apprezzare una serie di splendidi inediti loveriniani. A partire dalla bella esposizione dedicata a «Ponziano Loverini, direttore dell'Accademia Carrara. Dipinti e disegni», allestita fino al 12 settembre, a cura di Antonia Abbattista Finocchiaro, nel nuovo Spazio della Grafica dell'Accademia Carrara: 37 opere, tra ritratti e soggetti di genere, tutti di altissima qualità, raccontano un Loverini capace di sincere e libere creazioni poetiche, di incanti luminosi e coloristici e, talvolta, di freschissime «impressioni». Lo si coglie in mostra seguendo, per esempio, l'evoluzione della ritrattistica loveriniana, dall'impianto severo dell'effigie del pittore Francesco Domenighini all'immagine più pacata e familiare di colleghi e amici, come il direttore d'orchestra Beniamino Moltrasio. Per approdare al linguaggio inquieto e profondamente introspettivo di uno straordinario «Ritratto di vecchio», vero e proprio memento mori nei suoi lineamenti scarni e nello sguardo torvo.
La tavolozza è invece pervasa di tenera delicatezza quando si posa sulla nipote Lina circondata dai fiori o sull'incanto quotidiano di una processione che spunta all'improvviso sul crinale di un monte imbiancato dalla neve. Una rapidità e un' immediatezza espressiva che si riscontrano anche nella sezione dedicata ai disegni, capaci con pochi tratti di restituire immagini assolutamente «finite». Non mancano curiosità e spunti di riflessione, come il «Ritratto di bambino con la capretta», affiancato da disegno e bozzetto per illustrare il metodo di lavoro del maestro, o la grande tela de «La visita di Milton a Galileo» dove si scopre la citazione di un affresco medievale sopravvissuto alla demolizione nel 1860 della chiesa di San Francesco in Bergamo. O ancora: l'interessante vicenda de «Le dame e il menestrello», acquistato dall'attuale proprietario sul mercato antiquario di Londra a testimoniare la presenza del Loverini sul mercato inglese. Per chi volesse approfondire l'itinerario espositivo sono organizzate visite guidate gratuite per venerdì, sabato e domenica alle 17,30.
Il percorso tra gli inediti loveriniani prosegue poi a Gandino, al Palazzo Comunale, dove fino al 7 luglio sono esposti bozzetti di affreschi e pale d'altare e paesaggi, e al Museo della Basilica che ospita fino a settembre importanti opere sacre. Tutte le mostre sono accompagnate dal catalogo generale dell'opera di Loverini (Ferrari Edizioni, 35 euro).

Autore: 

Barbara Mazzoleni

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