Prof sul piede di guerra «No ai libri della Moratti»

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05/06/2004
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Il collegio dei docenti di scuola media dell'istituto comprensivo di Gandino è sceso di nuovo in campo per protestare contro la riforma scolastica Moratti, con nuove forme di agitazione.
A novembre l'organo collegiale dei professori aveva deliberato il blocco totale delle visite e dei viaggi di istruzione, quest'anno il collegio docenti ha deciso all'unanimità il blocco delle adozioni dei nuovi libri di testo, compilati secondo criteri in sintonia con i contenuti della riforma, e l'astensione dalle attività delle commissioni di lavoro preparatorie del prossimo anno scolastico.
«Con questa decisione - spiegano le professoresse Nadia Ceresoli e Rita Rossi, insegnanti rispettivamente di matematica-fisica e lettere alla scuola media di Gandino - abbiamo inteso ribadire la nostra contrarietà ai decreti ministeriali attuativi della riforma che prevedono la riduzione complessiva del tempo scuola (orario obbligatorio da 30 a 27 ore), il drastico ridimensionamento del tempo pieno e del tempo prolungato nella scuola media, il taglio delle cattedre con il conseguente taglio degli organici del personale docente e Ata di ruolo e precario in ogni ordine di scuola, la riduzione dell'orario di inglese, lettere ed educazione tecnica. La nostra contrarietà si estende all'irrilevante quota di immissioni in ruolo dei docenti precari sui posti vacanti». Tenuto conto che le due scuole medie dell'istituto registrano un precariato intorno al 65%, il permanere di questa situazione avrebbe una ricaduta grave sulla qualità dell'insegnamento.
«Il collegio dei docenti - proseguono le due docenti -, essendo l'adozione dei libri di testo un obbligo di legge, ha formalmente adempiuto all'obbligo riadottando i testi dello scorso anno compilati con criteri "ante riforma". Quanto alle attività di fine anno, pari a 15-20 ore prestate per consuetudine dai docenti non impegnati in esami, ci asterremo da questa prestazione non obbligatoria che riguardava la formazione delle classi, la compilazione del registro, le prove di ingresso e quant'altro, per ribadire la nostra non condivisione di una riforma che ci è stata imposta senza nemmeno consultarci».

Autore: 

F. I.

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