Approvata la variante. Critiche dalla Lega: il costo è lievitato a un milione di euro
È stata approvata dal Consiglio comunale di Gandino la variante n. 5 al piano regolatore. È una premessa indispensabile per la realizzazione della «bretella del Farno» ossia il nuovo collegamento con le aree del Monte Farno che da via Milano, nell'abitato di Gandino, raggiunge via Pino di sopra, scavalcando la frazione Barzizza.
La variante era stata già presentata in Consiglio, ma la mancanza del numero legale per l'assenza di quattro membri della maggioranza - che si erano allontanati dall'aula per incompatibilità dovuta a conflitto di interesse - e di quattro rappresentanti della minoranza (Lega Nord) - che hanno abbandonato la seduta facendo venir meno il «quorum» per la validità della seduta - aveva impedito l'approvazione. Questa volta il numero legale è stato garantito (solo tre della maggioranza si sono assentati e la minoranza è rimasta in aula) e la variante è stata approvata a maggioranza, con i cinque voti contrari della Lega. Il Consiglio era stato preceduto da un'assemblea nella frazione Barzizza, da polemiche con manifesti affissi dalla minoranza leghista. Il dibattito in Consiglio è stato molto lungo, tanto che il sindaco Gustavo Maccari a un certo punto ha chiuso la discussione che, a suo giudizio, si era fatta strumentale e inconcludente. In aula sono intervenuti l'estensore del piano regolatore e della variante, l'architetto Loretta Gherardi e il progettista della bretella, geometra Giovanni Re. Gherardi ha illustrato il nuovo tracciato sottolineando le differenze col vecchio percorso (progettato dallo stesso tecnico per conto dell'Amministrazione Ongaro), tra cui una maggiore lunghezza (1.600 metri contro i 1.475), una minore pendenza (- 4% rispetto ai 19,6% del vecchio tracciato), uno sviluppo meno tortuoso e un costo più elevato (dai 619 mila euro del primo progetto, incompleto e non eseguibile al milione e 544 mila euro del nuovo progetto: un incremento di oltre il 100%). Re ha spiegato gli aspetti tecnici del progetto, che prevede l'opera in due lotti, rispondendo alle richieste di chiarimento. Al termine del confronto, Sara Bonazzi (Lega) ha letto una lunga dichiarazione di voto (contrario) accusando la maggioranza, tra l'altro, di non aver adottato, già nella precedente occasione, le soluzioni che avrebbero permesso subito l'approvazione della variante evitando perdite di tempo. Nessuna replica del sindaco che ha messo ai voti la variante, che è stata approvata.
La delibera sarà per 30 giorni nella segreteria comunale a disposizione del pubblico. Per effetto della procedura, abbreviata prevista dalla legge regionale, la variante sarà in via definitiva adottata senza passare al Pirellone.