Alfonso Genuizzi, 57 anni, è spirato all’ospedale di Lecco
Ancora accertamenti sulle cause del decesso: malore o incidente?
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Non ce l’ha fatta il cinquantasettenne di Gandino trovato esanime una settimana fa, il 6 giugno, sull’asfalto della strada che sale verso il monte Farno.
È morto l’altro giorno all’ospedale «Manzoni» di Lecco, dove era ricoverato. L’uomo, Alfonso Genuizzi classe 1956, abitava nella zona di Ca da Pì a Barzizza. Il 6 giugno accompagnava a un vicino pascolo due piccoli cavalli da allevamento. Nessuno ha assistito al probabile malore e a ritrovare Genuizzi a terra in stato di semicoscienza era stata una donna che gestisce in quota il rifugio Parafulmine, mentre scendeva verso il centro del paese. Bloccato il fuoristrada, la rifugista aveva subito allertato i soccorsi.
L’equipaggio del pronto intervento, della Croce Verde di Colzate, giunti tempestivamente sul posto, dopo aver stabilizzato il ferito e aver constatato la gravità delle sue condizioni, avevano richiesto l’intervento dell’elicottero del 118.
Il velivolo, dopo un atterraggio non facile in un prato vicino, aveva provveduto a trasportare l’uomo in condizioni critiche all’ospedale di Lecco. Al «Manzoni» venerdì, il cuore di Alfonso Genuizzi ha cessato di battere, nonostante il prodigarsi dei sanitari. Non sono noti gli esiti degli accertamenti diagnostici e dei rilievi effettuati dai carabinieri del comando di Gandino, giunti sul posto nelle fasi immediatamente successive al ritrovamento in strada dell’uomo.
Come detto, Genuizzi accompagnava al pascolo due cavalli: un’attività consueta per lui, spesso impegnato nelle incombenze della cascina di famiglia. Percorreva il tratto, inaugurato negli ultimi anni, denominato «bretella del Farno», in quanto bypassa le strettoie dell’abitato di Barzizza, collegando la zona di Ca da Pì alla strada che sale verso il monte Farno. Probabile si sia trattato di un malore, ma la presenza dei due animali ha lasciato aperta da subito anche l’ipotesi di un incidente: se non una caduta (si tratta infatti di animali d’allevamento di piccola taglia), forse un colpo accidentale.
I traumi riscontrati potrebbero però essere ricondotti alla caduta sull’asfalto successiva al malore, quando il cinquantasettenne avrebbe tentato, purtroppo senza riuscire nell’intento, di aggrapparsi alle briglie. I due cavalli si erano allontanati dalla zona, presto recuperati da parenti e conoscenti del cinquantasettenne.
La salma di Alfonso Genuizzi è a disposizione dell’autorità giudiziaria per la necessaria autopsia, che è stata disposta dal magistrato. Solo in seguito potrà essere fissata la data dei funerali.