La celeste armonia

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La copertina del volume

Vita musicale a Gandino dal XVIII al XIX secolo
Marino Anesa
565 pagine, ottobre 2001
​Volume della collana editoriale "MONUMENTA GANDINENSIA" di fonti storiche relative alla Val Gandino o conservate negli archivi delle sue Comunità

Introduzione

Dopo essermi occupato per circa quindici anni della storia e del repertorio delle bande, musicali, ho sentito l'esigenza di allargare il campo d'indagine agli altri "luoghi" che completano l'offerta musicale nelle piccole comunità: la chiesa e il teatro. A prima, vista sembra trattarsi di mondi a sé stanti: i risultati delle ricerche dimostrano invece come i, musicisti locali si muovano indifferentemente da una realtà all'altra: i migliori bandisti suonano nei "contrappunti" per le funzioni religiose, l'organista funge anche da maestro della banda, i cantanti del teatro passano dall'opera lirica alla musica sacra.

Per quanto riguarda la situazione degli studi in provincia di Bergamo, si può notare che è stata molto indagata la vita musicale cittadina, con pregevoli studi e ricerche sulla cappella della Basilica di S. Maria Maggiore, sul Teatro Donizetti e sui musicisti di maggiore rilievo che hanno operato in città o vi sono nati (Johann Simon Mayr, Gaetano Donizetti, Pietro Antonìo Locatelli, ecc.).
Quasi del tutto ignorata è invece la realtà musicale della provincia, alla quale ho scelto di rivolgere la mia attenzione nella consapevolezza che ogni città è comunque alimentata dai paesi che la circondano e che i geni, nella musica come in ogni altro campo dell'attività umana, non nascono per caso dal nulla, ma germogliano da un terreno fertile coltivato dalla passione e dall'impegno dei cosiddetti, "minori".

La mia prima indagine sulla vita musicale di un centro della provincia bergamasca è stata dedicata a Clusone e si è concretizzata nel volume Musica a Clusone. Bande, contrappunti e organísti, edito nel 1998 a cura della Banda Cittadina. Vede ora la luce questo secondo lavoro, dedicato al paese di Gandino. Come sì può notare, ho scelto per queste ricerche due grossi centri, ricchi di storia e di arte e dì importanti realtà commerciali, aperti alla circolazione di uomini e di idee e quindi luoghi ideali anche per lo sviluppo di pratiche musicali di livello amatoriale e professionale. Gandino si caratterizza fin dal Settecento per un'attività musicale vivace e diversificata. Il luogo della musica per eccellenza è la Basilica di S. Maria Assunta, dove le funzioni solenni, in particolare il Triduo dei Morti, sono accompagnate, oltre che dall'organo, da complessi strumentali e vocali a grande organico. Si tratta dei cosiddetti "contrappunti", formazioni che raccolgono, oltre ai migliori musicisti locali, cantanti e strumentisti di archi e fiati provenienti dalla provincia e dalla- città di Bergamo. I contrappunti, che nell'Ottocento presentano organici di 30-40 esecutori, sono spesso diretti da maestri di rilievo nazionale.
Accanto all'attività musicale prodotta dalla chiesa, di gran lunga prevalente: per qualità, continuità, e mezzi finanziari impiegati, si sviluppa anche un ambito "laico" e specificamente orientato al servizio civico, inteso non solo come pubblico divertimento e decoro festivo e celebrativo, ma anche come educazione musicale popolare. Nel primo Ottocento nasce infatti un Teatro e a metà secolo un'Unione Filarmonica (poi Istituto Filarmonico), dalla quale ha in seguito, origine la banda musicale.

I due ambiti, religioso e laico, dei quali ripercorrerò qui le vicende, non sono, come dicevo all'inizio, nettamente separati. Alla base del frequente interscambio stanno delle semplici ragioni economiche. Per raggiungere guadagni sufficienti per vivere, i musicisti devono infatti approfittare di ogni occasione per fare musica, dentro e fuori paese. Nel contempo le fabbricerie e le pubbliche istituzioni per ottenere risparmi sui compensi cercano di avvalersi prioritariamente delle forze musicali disponibili in luogo. Del resto non vi sono rilevanti problemi di diversità del repertorio, considerato che sia la musica sacra, sia quella bandistica e cameristica sono nell'Ottocento fortemente improntate al gusto melodrammatico.

Un livello così intenso di attività favorisce lo sviluppo in Gandino di personalità musicali interessanti, che talvolta acquistano rinomanza nazionale. E' il caso per il Settecento del compositore Quirino Gasparini e per l'Ottocento dei cantante lirico Matteo Alberti. Gasparini è la vera "scoperta" di questa ricerca: maestro di cappella nel Duomo di Torino dal 1760 alla morte nel 1778, è stato in relazione coi migliori musicisti della sua epoca. La sua vasta produzione sacra e i suoi lavori operistici e cameristici sono di livello elevato e sicuramente degni di essere, riproposti. Ad eccezione del capitolo dedicato a Quirino Gasparini e delle sintetiche notizie sulle vicende settecentesche degli organi della basilica e delle chiese sussidiarie, utili per inquadrare gli eventi successivi, la ricerca è prevalentemente indirizzata alla vita musicale gandinese nell'Ottocento. Ciò è dovuto sia all'abbondanza della documentazione disponibile per questo periodo storico, sia a personali interessi di studio. La gran parte di queste fonti è riprodotta in trascrizione diplomatica nel corso del testo e soprattutto nelle numerose appendici che corredano i singoli capitoli.

Il volume è completato dal catalogo dei prezioso fondo musicale della Basilica di Gandino, costituito da oltre 800 brani che ora sono a disposizione degli studiosi e dei musicisti interessati alla riscoperta di questo patrimonio.

Molte persone hanno collaborato con me nella fase della ricerca. Devo un particolare e affettuoso ringraziamento a Mons. Francesco Ghilardi, i cui scritti sull'argomento sono stati un valido aiuto per l'orientamento iniziale. Sono grato a Mons. Ghilardi anche per la costante e paziente disponibilità ad assistermi nella consultazione dei documenti dell'archivio parrocchiale. Un aiuto considerevole mi è stato fornito anche da Giuseppe Pedroncelli, maestro della locale scuola di canto, che per primo ha redatto un elenco indicativo del fondo musicale della basilica.

Segnalo in ordine alfabetico i nomi di altri studiosi, musicisti e appassionati di musica che hanno collaborato a vario titolo: Angela Maria e Olimpio Alberti (Bergamo), Vittorio Alberti (Darfo - Boario Terme, Brescia), Graziano Ballerini (Bologna), Angelo Benzoni (Clusone, Bergamo), Giosuè Berbenni (Cenate Sopra, Bergamo), Annarita Colturato (Torino), Enrico Demaria (Villarbasse, Torino), Eugenio Ferrari (Clusone, Bergamo), Pierluigi Forcella (Villa d'Almé, Bergamo), Giampietro Forlani (Biblioteca del Clero, Bergamo), Massimo Gentili Tedeschi (Ufficio Ricerca Fondi Musicali, Milano), Lorenzo Ghielmi (Orino, Varese), Fernando Noris (Trescore Balneario, Bergamo), Rita Peiretti (Torino), Luigi Pilon (Bergamo), Paul Ràspé (Bibliothèque du Conservatoire Royal, Bruxelles), Martin Thacker (Henry Watson Music Library, Manchester). A tutti va la mia riconoscenza.

Mi auguro che questo lavoro non rimanga fine a se stesso come semplice motivo di soddisfazione personale dell'autore, ma contribuisca ad accrescere l'interesse per la storia musicale della provincia di Bergamo e l'impegno per la tutela di un patrimonio artistico di grande valore.

 

Gazzaniga, giugno 2001

Marino Anesa