a conclusione delle Sante Quarantore
Solenne processione del Corpus Domini
Alle ore 17 in caso di pioggia
LA PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI
Il percorso del corteo si presenta tutto addobbato con le «zandaline», festoni tesi da un lato all’altro della strada, dai colori diversi a seconda delle contrade; da ogni finestra pendono drappi e gli androni dei palazzi sono aperti per far mostra di altarini, statue e quadri sacri.
Ma ciò che più attira il visitatore sono le confraternite: ne sopravvivono ancora quattro (quella di San Giuseppe, della Madonna del Carmine, dell’Addolorata e del Santissimo Sacramento); sfilano per le vie del paese con le loro variopinte divise (originalissima quella dei confratelli del Santissimo Sacramento), con i loro stendardi, i grandi crocifissi lignei, i lampioni processionali; il priore e il segretario portano bellissime ferule.
Paggetti, bambini vestiti da angioletti vivacizzano il corteo, e poi canti e musica.
Per questa solennità, i sacerdoti vestono il paramento più ricco, solitamente esposto nel Museo della Basilica; si tratta di un broccato d’oro e d’argento prodotto a Lione nel 1768, destinato al celebrante principale e a sei altri sacerdoti.
Il baldacchino è uno splendido ganzo veneziano del primo settecento.
L’ostensorio gotico è una vera rarità nella Bergamasca ed ha un grande significato storico: fu acquistato in Baviera nel 1527 dai mercanti gandinesi, quando raggiungevano quelle terre per vendere i loro pannilana. Oro, argento e sete simboleggiano luce e regalità proprie dell’Eucarestia. Dal 1701 fino alla seconda guerra mondiale, lungo le vie del percorso veniva creata una galleria di pannilana presi a prestito dai lanifici; l’iniziativa non era esente da fini pubblicitari: si riteneva portasse male non prestarli. Ecco una descrizione del 1938: «Quella buona popolazione, oltre a partecipare in forma pressoché totalitaria alla processione, mette a disposizione per il suo decoro tutto quello che è frutto del suo celebrato lavoro - i pannilana - e tutto quello che costituisce l’ornamento della sua casa. Alle primissime ore del mattino, dato uno sguardo alle stelle per assicurarsi del tempo, tutti i gandinesi affollano le strade, per iniziare un febbrile lavoro; le donne uniscono i teli presi a prestito dai lanifici e in poche ore viene formata una galleria di due chilometri. Il rosso porpora cede il posto al rosa pallido e la percallina sboccia tutti i suoi disegni, sgargianti pendono scendiletti, coperte damascate, trine, arazzi e poi quadri».
Le prime notizie della processione risalgono alla prima metà del Quattrocento.