A Cirano la Casa dei sogni: Qui l’autonomia vola alto

Alle ex elementari il progetto residenziale di Ge. Di.Ci vivono Elisabetta, Lucia, Ernesto e Mary. «Presto una fattoria»

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Data pubblicazione: 

26/04/2014
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Elisabetta, Lucia, Ernesto e Mary con una volontaria
Le vecchie scuole di Cirano diventano la Casa dei sogni

L’hanno chiamata la «Casa dei sogni », ed è una bellissima realtà che fa bene al cuore.
È in piena attività nelle vecchie scuole a Cirano di Gandino, la struttura voluta dall’Associazione Ge. Di. (Genitori Disabili) per un progetto residenziale che coinvolge quattro utenti e decine fra operatori, volontari e disabili della Val Seriana. Si tratta di unità abitative in cui risiedono, in piena autonomia, disabili di livello medio-lieve con un ambiente comune che durante il giorno viene utilizzato per i pasti e, soprattutto, le attività ricreative. «Il sogno – spiega il presidente Adriano Bosio – è nato nel 2004, con aspetti pionieristici.
Decisivo è stato l’appoggio di Comune di Gandino (che ha concesso la struttura), Asl e Fondazione Cariplo che hanno sostenuto la ristrutturazione per circa 650.000 euro, consentendo l’inaugurazione nel 2008. A luglio 2012 è arrivato l’accredito a comunità socio-sanitaria dalla Regione, con piena operatività del progetto». Negli spazi con mobili color ciliegio e arredi variopinti vivono Elisabetta di Casnigo, Lucia di Cene, Ernesto di Nembro e Mary di Villa di Serio. I loro sorrisi, la loro autonomia e l’amicizia con gli educatori Lucio Bosio, Patrizia Coter e Agnese Merla sono la conferma lampante che il sogno è davvero realtà. «Il “dopo di noi” è sempre stato centrale nelle preoccupazioni dei genitori. Troppe volte persone comunque giovani sono finite in strutture di norma destinate agli anziani».
Alla «Casa dei sogni» non c’è tempo di annoiarsi. Le proposte ricreative, anche con uscite territoriali, sono all’ordine del giorno. Prevedono l’apporto di tanti volontari che si organizzano per l’assistenza e il preziosissimo servizio con i pulmini. «È importante comprendere – aggiunge Bosio – che si tratta di una struttura aperta, che dialoga con le famiglie e in generale con la comunità. Diamo disponibilità, nel caso di urgenze familiari o per semplice sollievo, di ospitalità prolungata anche per disabili non residenti. Succede quando un genitore finisce all’improvviso in ospedale, o deve programmare una lunga trasferta: la “Casa dei sogni” fa l’impossibile per dare disponibilità immediata, consentendo che i necessari tempi tecnici dei servizi pubblici pianifichino soluzioni».
La gestione economica («La solidarietà della gente è grande») e logistica (la presenza è 24 ore su 24) sono secondarie rispetto all’aspetto umano che coinvolge gli operatori. «Questo non può essere un lavoro qualsiasi – conferma Lucio – pur permeato da un’ottica educativa, che segue progetti condivisi a più livelli. Notiamo spesso miglioramenti, perché a volte in famiglia mancano gli stimoli prodotti dall’autonomia residenziale ».
I sogni comunque non finiscono: nel team c’è un pedagogista volontario, ci sono la collaborazione con il centro diurno disabili di Gandino (cui viene assicurato il servizio trasporti) e l’impegno delle verdure bio a domicilio con la Cooperativa «Il Cantiere». «Abbiamo la nostra cascina Roerò a Cazzano, verso la Madonna d’Erbia – aggiunge Bosio – dove vorremmo creare una vera e propria fattoria didattica, avvicinandoci al mondo delle scuole».
Perché certi sogni, quando li racconti, somigliano tanto alle fiabe.

Autore: 

GIAMBATTISTA GHERARDI

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