E per portare ancora Gandino nel mondo inizia a difendere le idee tessili con un marchio
Chi entra di questi tempi nel mondo del lavoro sa quant’è importante tutelare un’invenzione, un marchio e quindi la proprietà intellettuale.
E così ha fatto Matteo Bosio, giovanissimo imprenditore di Gandino, che a 21 anni, nel 2010, ha ridato vita all’azienda fondata dal nonno e portata avanti dal padre e dalla zia fino al 2006 quando, prevedendo le dfficoltà del mercato, i due titolari avevano preferito chiudere l’attività. Nel 2010, la terza generazione, rappresentata appunto da Matteo, ha deciso di rimettersi in gioco dando vita alla Datex Trade e registrare una serie di marchi per nuove linee di prodotti. «In principio l’azienda di mio nonno si chiamava Tessil Bosio e produceva soprattutto coperte – spiega -.
Come tante imprese simili della Val Seriana funzionava bene e così non appena raggiunsero la maturità giusta mio padre e mia zia subentrarono nella gestione, ampliando l’offerta producendo anche lenzuola e trapunte. Nel 2006 decisero di chiudere. Allora avevo 16 anni, immaginavo di proseguire con l’impresa di famiglia ma questa scelta mi costrinse in qualche modo a cambiare i piani. Per due anni lavorai come operaio altrove ma non ero del tutto soddisfatto e così convinsi mio padre ad aiutarmi In alto, la sede della Datex Trade di Gandino. Sopra, la collezione di saponette prodotte da Grafital e la nuova «vedovella» della Kam A 21 anni fa ripartire l’azienda del nonno E per portare ancora Gandino nel mondo inizia a difendere le idee tessili con un marchio a far rinascere l’impresa del nonno.
Fondammo dunque la Datex Trade decidendo che avremmo mantenuto i prodotti venduti da sempre ma insistendo ancor di più sulla qualità e il made in Italy, proponendoci dunque su un mercato ristretto molto vicino al lusso. Subito dopo, visto come si muoveva il mercato e considerato che abbondavano i prodotti solo apparentemente simili ai nostri ma di qualità inferiore decidemmo di tutelarci in qualche modo proprio per far capire ai clienti che noi offrivamo qualcosa di particolare». Da qui la scelta di tutelarsi affidandosi alla Camera di Commercio di Bergamo. «Nonostante qualche lungaggine dovuta alla solita burocrazia - aggiunge - siamo soddisfatti di quanto abbiamo fatto anche perché l’investimento non è stato eccessivo e sicuramente avremo un ritorno importante d’immagine ed economico.
Italian Bed Linen è il marchio della linea di biancheria per camere da letto che abbiamo registrato: dentro c’è la volontà di sottolineare che produciamo e commercializziamo solo made in Italy, ma anche che intendiamo uscire presto dai confini nazionali e affacciarci al mercato estero, dove l’italianità è sempre una garanzia ».