Dibattito fra cittadini e amministratori sulla sicurezza

E spunta la telecamera di La7

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Data pubblicazione: 

27/01/2014
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Il tavolo dei sindaci all’assemblea di Cirano di Gandino
Un  cittadino firma la petizione alle forze politiche
La troupe di Piazza Pulita intervista il sindaco Francesco Ferrari

Impatto emotivo che va scemando oppure sfiducia e rassegnazione?
Non c’era la folla di precedenti occasioni nella frazione Cirano di Gandino, all’assemblea organizzata da un comitato spontaneo di cittadini coordinato da Piero Gelpi, che ha chiamato attorno ad un tavolo numerosi amministratori della Valle. La volontà di evitare strumentalizzazioni di carattere partitico, non ha evitato che il bersaglio principale fosse la politica nazionale. «La gente non dorme, mentre i parlamentari riposano», ha detto Gelpi in apertura e a lui si sono affiancati con sfumature diverse i vari amministratori. «Se uno subisce un furto e arrestano il ladro – ha detto Santo Marinoni, vicesindaco di Peia – esce prima il delinquente di prigione che non il derubato dalla caserma, dove deve compilare mille scartoffie». «Si invoca l’indulto per il sovraffollamento delle carceri – ha aggiunto Manuela Vian – ma preferisco che viva male un delinquente in carcere, piuttosto che un mio cittadino a casa sua».
Francesco Ferrari, sindaco di Parre, ha lamentato come la Prefettura abbia risposto alle sue molteplici lettere «tentando di minimizzare la portata del fenomeno con arzigogoli statistici e paventando l’inopportunità delle ronde ». Bernardi, consigliere a Casnigo, ha chiesto di interrogarsi sui motivi che portano troppa gente (non solo immigrati) ad essere letteralmente disperata. Dalla platea intervento in tandem di Antonio Savoldelli, dirigente didattico a Leffe, e della moglie Pierina Bonomi, capogruppo d’opposizione in consiglio comunale a Gandino. Lui ha ricordato come il nodo sicurezza arrivi al pettine (come avviene per altri italici errori) «dopo che negli anni ’90 abbiamo iniziato a portarci in casa delinquenti di ogni tipo», mentre lei ha puntato il dito contro una politica nazionale che chiede la mini Imu e si mangia, con una spesa pubblica fuori controllo, i sacrifici di cittadini ed enti locali. La chiosa arriva vigorosa sul finire di serata: «I primi ladri sono proprio i politici».
La petizione diventa alla fine una raccolta firme, disponibile per la sottoscrizione nei prossimi giorni anche nei vari comuni della Val Gandino. In platea anche una troupe di La7, il canale tv che oggi alle 21,10 manderà in onda un servizio nell’ambito della trasmissione «Piazza Pulita », condotta da Corrado Formigli.
La rabbia di alcuni e il senso di insicurezza sono tutti nell’intervista finale di un pensionato: «Dormo con un coltello da cucina sotto il cuscino.
Siamo in guerra e se serve... combatto».

«Servono fondi e più carabinieri per proteggerci»
I sindaci della Val Seriana scrivono al Parlamento «Troppi furti, investire subito sulla sicurezza»  «Servono soldi, subito».
Non si tratta, per fortuna, dell’ennesima rapina, ma è la sintesi (efficace) dell’ulteriore appello siglato da tutti i sindaci della Val Seriana (trentotto su trentotto) che aggiunge un nuovo «allarme rosso» all’emergenza furti che negli ultimi mesi ha investito un poco tutti i paesi da Alzano a Valbondione. Destinatarie della lettera, assolutamente «prioritaria», le forze politiche del Parlamento, cui i sindaci chiedono risorse in uomini e mezzi per le forze dell’ordine e un allentamento del patto di stabilità per le spese relative alla sicurezza. «Il documento è stato condiviso in modo unanime e trasversale – sottolinea il sindaco di Vertova Riccardo Cagnoni, che ha raccolto le varie adesioni – e sarà sottoposto all’ulteriore approvazione dell’assemblea della Comunità montana, per aggiungere forza ed autorevolezza istituzionale a una richiesta pressante che è condivisa da tutti i cittadini».
Nei primi giorni di gennaio Riccardo Cagnoni aveva già inviato una sua lettera alle forze politiche, nella duplice veste di primo cittadino (a maggio scade il suo secondo mandato) e di derubato, dato che negli ultimi quattro anni ha subito tre furti nella sua abitazione. L’ultimo in ordine di tempo quello nella notte di Capodanno, quando i ladri non si sono arresi nemmeno davanti al sistema d’allarme prontamente scattato e alla cassaforte, sventrata con mazza e smerigliatore come il resto della camera. La lettera aveva evidentemente animato il dibattito, soprattutto perché molti avevano tratto un’amara conclusione: se anche un sindaco (per legge autorità di pubblica sicurezza) è impotente di fronte allo stillicido di incursioni da parte dei malviventi, come possono ritenersi sicuri i normali cittadini? Per cercare di dare una risposta e soprattutto un segnale della volontà forte di contrastare il fenomeno il prefetto Francesca Ferrandino ha convocato lo scorso 15 gennaio un vertice con dieci sindaci della Valle, ripromettendosi fra l’altro di allargare la consultazione anche agli altri 23 primi cittadini e annunciando le prime misure che vedono impegnate in valle anche polizia e Guardia di Finanza.

«Serve un intervento concreto»
Cagnoni ha spiegato le linee del nuovo documento durante l’assemblea pubblica, convocata da un comitato spontaneo di cittadini, sabato 25 gennaio all’Oratorio di Cirano, frazione di Gandino. «Abbiamo piena fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine – aggiunge Cagnoni – altrimenti non avremmo nemmeno deciso di impegnarci nell’attività amministrativa.   Vogliamo investire della questione le forze politiche che in Parlamento possono fare qualcosa per contrastare il fenomeno che ha superato ogni e qualsiasi livello di guardia». «I sindaci – recita il documento – sono rimasti l’ultimo baluardo sul territorio a tutela della legalità e gli unici in grado di fungere da cuscinetto per allentare le tensioni sociali provocate dal fenomeno.
Ai parlamentari chiediamo un celere intervento che affronti concretamente, senza demagogia e falso buonismo, il problema della legalità e della sicurezza». I primi cittadini seriani chiedono (in neretto) «inasprimento e applicazione certa della pena», ma anche, come detto, interventi legati alle risorse economiche. Organici da potenziare I sindaci Luca Carrara, Claudio Cancelli e Doriano Bendotti (rispettivamente di Albino, Nembro e Alzano Lombardo) hanno chiesto di inserire ulteriori punti specifici, immediatamente approvati da tutti i firmatari. «Chiediamo – conclude Cagnoni – il potenziamento da parte dello Stato degli organici delle forze dell’ordine e la messa in campo di risorse delle spese per le infrastrutture, e le dotazioni tecnologiche.
Per farlo non deve essere esclusa l’opzione di un allentamento del patto di stabilità in relazione alle spese per la sicurezza».

Autore: 

G. B. G.

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