Valle Gandino: nato un comitato per cercare di risolvere il problema delle esalazioniLa ditta annuncia l’installazione di un biofiltro
Rispetto di un’attività lavorativa, ma soprattutto della qualità della vita per i residenti, anche attraverso nuove installazioni.
È nato da poche settimane il «Comitato Val Gandino respira», a seguito della questione relativa agli odori molesti avvertiti spesso nella zona di confine fra Gandino, Peia e Leffe, in coincidenza con particolari condizioni atmosferiche.
L’indice è puntato contro la Nuova Gandiplast, azienda sita all’inizio della strada di fondovalle, in territorio di Gandino. La ditta sviluppò negli anni ’70 («prima in Europa» come si legge sul sito internet) il processo di recupero e riciclo degli imballaggi di polietilene «post consumo », utilizzando impianti di lavaggio di propria progettazione e costruzione. Un processo che porta alla produzione di sacchi in vari colori per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, commercializzati in Italia, Francia, Germania e altri Stati d’Europa. La ditta, con una lettera inviata la scorsa settimana direttamente al Comitato e dallo stesso pubblicata online, ha preannunciato l’avvio dell’iter autorizzativo per l’installazione di un biofiltro.
Si tratta di un dispositivo che prevede l’impiego di microorganismi che coltivati in una vasca «mangiano» le molecole odorifere delle emissioni, riducendo definitivamente l’impatto olfattivo delle stesse. Il problema degli odori «acri e nauseabondi» (come sono stati definiti in alcuni post su Facebook) ha portato negli anni a raccolte firme e interrogazioni consiliari, presentate al Comune di Gandino per sollevare il problema. Le ultime due interpellanze (fotocopia l’una dell’altra) furono presentate nel 2012 dal consigliere (ed ex sindaco) Marco Ongaro della Lega, ma si concentravano su altre realtà produttive site in località Pratobello.
Fotocopia l’una dell’altra anche le risposte date prima dal sindaco Gustavo Maccari e poi dall’attuale successore Elio Castelli: «La sensibilità dell’Amministrazione è documentata da numerosi fascicoli, relativi a qualsiasi disturbo ambientale segnalato all’Arpa, all’Asl e alla Provincia». In sostanza, i dati delle analisi effettuate negli anni dagli organi di controllo e tutela, non hanno mai rilevato particolari anomalie e le prescrizioni di legge previste per l’azienda sarebbero state rispettate. Il nuovo Comitato, avviato su Facebook a fine estate, si è fatto interprete degli interrogativi di molti, vista «l’indesiderata convivenza con odori insopportabili e molesti al punto da doversi chiudere in casa».
A dar vita al Comitato è stata inizialmente Verdiana Bertocchi di Peia (premiata quest’anno al concorso nazionale di Miss mamma) cui si sono affiancati nel coordinamento (con il ruolo rispettivamente di portavoce e consulente tecnico) Luca Tironi (ex segretario Lega a Leffe) e Sergio Pezzoli. «Non è una battaglia contro niente e nessuno – hanno da subito sottolineato i promotori segnalando intenti costruttivi - tantomeno contro un’azienda che dà lavoro alla gente». In una prima fase il Comitato aveva invitato i cittadini a «bombardare» con mail di segnalazione il sito dell’azienda. A metà settembre c’è stato un incontro con Gianfranco Picinali, fondatore e socio della Nuova Gandiplast e presidente di Carpi, il Consorzio autonomo riciclo plastica Italia, cui l’azienda aderisce.
«Abbiamo stabilito – spiega il Comitato in alcuni comunicati ufficiali – che le segnalazioni dei cittadini convergano via mail all’indirizzo valgandinorespira@ tiscali.it, evitando post diffamatori sui social network». Al primo comunicato (che chiudeva ricordando «l’importante collaborazione con la proprietà »), ne ha fatto eco un secondo che segnalava l’avvenuto incontro con il sindaco di Gandino, Elio Castelli. Il primo cittadino ha confermato di voler monitorare i riscontri alle analisi (più di 50 campionature) chieste dal Comune ed effettuate con l’utilizzo del Canister, una sorta di «contenitore» dell’aria per il controllo delle sostanze organiche volatili. «Abbiamo percorso la via del dialogo – conferma il sindaco – e promosso un incontro tecnico con Asl, Provincia, Arpa, comuni della Val Gandino e azienda per un definitivo planning delle azioni da mettere in campo».
Il titolare: «Emissioni controllate e in regola»
«Il nostro impegno è per l’ambiente ». La Nuova Gandiplast è collocata nello stabile che un tempo ospitava il Lanificio Maccari, ancora oggi dominato, a poca distanza, dall’altissimo «Caminù» di mattoni, icona degli anni ruggenti all’ingresso di Gandino. «Siamo titolari - spiega Pierangelo Picinali, responsabile del sistema gestione ambientale della società – della certificazione ISO 14000. Ne consegue il monitoraggio delle emissioni e il costante miglioramento delle condizioni ambientali. Controlli e rilievi di legge hanno sempre dato riscontri favorevoli, ampiamente al di sotto dei limiti di legge. Il dialogo, costruttivo e corretto, avviato con il Comitato e con gli enti territoriali è la dimostrazione chiara dei nostri intenti ».
Il responsabile del sistema gestione ambientale prosegue: «Abbiamo avviato le pratiche con gli enti territoriali per il progetto del biofiltro che, compatibilmente con i necessari tempi di autorizzazione, installazione e collaudo interverrà ulteriormente sulle emissioni la prossima primavera». Mentre in azienda l’attività prosegue a pieno ritmo, il fondatore Gianfranco Picinali tiene a rimarcare anche l’impegno per l’ambiente di Nuova Gandiplast. «Lavoriamo - sottolinea il titolare - solo e soltanto su materiale riciclato: tutta la nostra produzione deriva infatti da materia prima che ha già avuto una sua vita produttiva».
E spiega nel dettaglio il riciclo che viene attuato: «Rimettiamo in circolo tonnellate di materiale altrimenti destinato alla discarica e al costoso smaltimento. Il nostro lavoro risparmia anche alla natura la produzione di CO2 altrimenti necessaria per produrre materiale nuovo».