Sovere, commemorate le vittime di 69 anni fa. Canti, cortei e tanta commozioneL’Anpi di Bergamo progetta le mappe: per ricordare ai giovani la lotta per la libertà
C’era una triste nebbia d’autunno, a ricordare i tragici eventi di 69 anni fa, ma anche uno squarcio di sole che ha illuminato il coro a più voci che intonava «Bella ciao».
Emozioni intense ieri alla Malga Lunga, sui monti fra la Val Gandino e la Val Cavallina in territorio di Sovere, dove si è svolta la commemorazione del combattimento che costò la vita ai partigiani della 53esima Brigata Garibaldi per mano dei nazifascisti della Tagliamento. Ad aprire la mattinata è stata la deposizione di una corona d’alloro al cippo, posto all’ingresso dell’area rettilinea che delimita la Malga Lunga. Qui furono finiti a pugnalate i partigiani Mario Zedurri (Tormenta) ed Efanov “Starik”, mentre gli altri (a cominciare dal comandante Giorgio Paglia) furono fucilati qualche giorno dopo al cimitero di Volpino.
La corona è stata deposta dal partigiano Luigi Tarzia «Tarzan», affiancato da un giovane dell’Anpi, Leonardo Pezzotta. Il breve corteo ha poi raggiunto la lapide che dal 1981 ricorda le fasi dell’eccidio, all’ingresso del nuovo Museo multimediale della Resistenza Bergamasca. Tarzan ha ricordato gli eventi di quel giorno «come se fosse oggi», con dovizia di particolari e commozione intensa, che ha presto contagiato tutti i presenti. «Pensate a un giovane come Zedurri – ha sottolineato quasi con rabbia – che, pur convalescente, era tornato fra i monti soltanto il giorno prima, per difendere i grandi ideali che a vent’anni scaldano il cuore».
Nella sala conferenze del Museo il saluto d’apertura è stato affidato a Valentina Lanfranchi, che ha parlato a nome di Luciana Previtali Radici. La famiglia degli imprenditori tessili leffesi donò la Malga Lunga al Comune di Sovere nel 1979. «Un gesto – ha detto Lanfranchi - che sottolinea una condivisione di valori». Il vicepresidente dell’Anpi Bergamo, Giacinto Brighenti, ha ricordato come Luciana Previtali fu compagna di liceo del partigiano Zeduri e ha portato il saluto del presidente Anpi, Salvo Parigi. Fra i presenti (molto numerosi), tante le fasce tricolori di sindaci e amministratori dei comuni di Sovere (presente il sindaco Francesco Filippini), Lovere, Casnigo, Curno, Nembro, Peia, Paladina, Sorisole, Villa di Serio, Pontirolo, Endine.
L’altra vicepresidente Anpi, Ornella Ravaglia, ha introdotto la commemorazione ufficiale e aperto la raccolta firme che chiede la non archiviazione delle tragedie della lotta partigiana. Carlo Salvioni, presidente del Comitato bergamasco antifascista, ha auspicato un network fra i musei bergamaschi dedicati alla Resistenza. L’intervento principale è stato tenuto da Roberto Cenati, vicepresidente dell’Anpi Lombardia. «Per mantenere viva la memoria di questi martiri – ha detto fra l’altro – dobbiamo mettere costantemente al centro della nostra Italia lo spirito di servizio e le persone competenti, piuttosto che gli “uomini della provvidenza” che portano su strade sbagliate intere nazioni». In chiusura Giacinto Brighenti ha ricordato l’impegno delle sezioni Anpi di Scanzorosciate, Lovere, Albino, Val Gandino, Endine Gaiano, Bergamo e Alzano che si alternano nella gestione della Malga Lunga, dove quest’anno sono giunti non meno di diecimila visitatori, fra i quali (nel periodo primaverile) numerose scolaresche.
«Per il prossimo anno – ha detto Brighenti – stiamo predisponendo un progetto che vedrà realizzata una guida ai sentieri che portano alla Malga Lunga, percorsi un tempo dai partigiani. Un modo per dare consapevolezza ai più giovani, anche nello svago dell’escursionismo, dei grandi sacrifici di chi ha lottato per la libertà».