Vai col Distretto: la Val Gandino punta sui suoi prodotti tipici

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Data pubblicazione: 

19/07/2013
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Il brand de «Le Cinque terre della Val Gandino» utilizzato dal 2009
Una degustazione di «Spinata»

All’orizzonte c’è Expo 2015, nell’attualità la conferma che uniti si vince, all’insegna della territorialità.
La Val Gandino, nonostante una crisi che da queste parti ha spazzato via le certezze del manifatturiero tessile, guarda avanti attraverso un marchio unico che ha dato alla valle un’identità nuova.
«Nel maggio 2009 – spiega Luciano Anesa, delegato al commercio di Gandino – è stato avviato il Distretto del commercio de "Le Cinque terre della Val Gandino", che unisce i Comuni di Gandino, Leffe, Casnigo, Peia e Cazzano Sant’Andrea. Siamo stati fra i primissimi ad aderire a questa opportunità messa in campo da Regione Lombardia e grazie al sostegno della Camera di Commercio (300.000 euro di contributo dal 2009 al 2012) abbiamo messo in rete le attività di promozione e valorizzato molte peculiarità della valle».
A giugno è stata pubblicata una nuova edizione del calendario coordinato degli eventi, così come da poche settimane è stato realizzato, grazie a Linoolmo studio di Castione, il restyling del sito internet (www.lecinqueterredellavalgandino. it). La territorialità è il comune denominatore dei vari progetti, un bene «unico e inimitabile e in nessun modo delocalizzabile». La ricetta mette in primo piano un’eccellenza indiscussa come il mais spinato di Gandino, ma anche punti di attrattività culturale e rassegne di alto livello.
Il 28 luglio partirà la terza edizione del Festival internazionale di chitarra, mentre ad agosto «Zampilli d’estate» e «Letture nei cortili» animeranno le serate nel centro storico di Gandino, con cene tipiche, musica dal vivo e letteratura. A Peia va in onda il 27 luglio la «Corsa dei cotechini», cui farà eco il 31 agosto a Leffe quella «con i cerchi», un tempo epica e seguitissima. «Sono solo esempi – segnala Giuseppe Carrara, sindaco di Leffe – per dimostrare che le opportunità del territorio sono leva importante.
La crisi dell’industria e delle famiglie è un dato di fatto e il turismo, nel breve periodo, non può certo sostituirsi al manifatturiero che ha caratterizzato la nostra storia recente. Serve una mentalità nuova, che consenta a tutti di sentirsi corresponsabili. In questo senso il lavoro del distretto de "Le Cinque terre" è davvero stimolante ». Le cinque amministrazioni comunali hanno siglato a fine giugno il nuovo accordo di programma, funzionale in particolare al quinto bando per i Distretti del commercio aperto da Regione Lombardia.
Un’articolata proposta per circa 100.000 euro che lega itinerari artistici, eventi e negozi e pone all’orizzonte (proprio come vuole il Pirellone) l’appuntamento di Expo 2015. «La Val Gandino ha ottenuto lo scorso anno – sottolinea Antonio Rottigni, delegato al Turismo per il Comune di Gandino – la certificazione Tocema Europe, che richiede standard di base e azioni strategiche di alto livello, ma soprattutto può aprire le porte a finanziamenti comunitari. Il progetto di punta resta quello del mais spinato, per il quale la zona coltiva è stata allargata con apposite delibere a tutti i Comuni della Valle Gandino. Si è formata una rete che coinvolge operatori, associazioni, commercianti ed ha per il territorio una valenza concreta ed economicamente rilevante.
A loro modo i nostri antenati crearono un distretto commerciale"ante litteram", prima con i mercanti di pannilana gandinesi nel ’600, e, il secolo scorso, con i coertì di Leffe, che arrivarono con il loro incanto mirabolante nelle piazze di ogni angolo d’Italia». «La scommessa – continua – è fare in modo che i turisti ora facciano un percorso inverso e scoprano le nostre bellezze. Il punto nodale resta la mentalità diffusa e un approccio ospitale che necessita di formazione».
La Valle Gandino vuole giocarsela fino in fondo, e aspetta i turisti a braccia aperte, pronta a Il brand de «Le Cinque terre della Val Gandino» utilizzato dal 2009 prenderli... per la gola.

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