Rogo doloso di Barzizza: arrestati due vicini di casa

Avrebbero agito per diverbi sui confini di proprietàDue mesi di indagini: uno si trova in carcere, l’altro ai domiciliari

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Data pubblicazione: 

11/04/2013
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Parte del mobilio danneggiato nel rogo doloso dello scorso gennaio

Due persone sono state arrestate nei giorni scorsi dai carabinieri per l’incendio di natura dolosa appiccato lo scorso gennaio in una villetta di via Cervino a Gandino, nella frazione Barzizza. Gli arrestati sono due vicini di casa, che avrebbero dato fuoco all’abitazione a seguito di alcuni diverbi per i confini delle proprietà e i relativi diritti di passaggio. I carabinieri mantengono tuttavia il riserbo più assoluto sull’indagine, in attesa di ulteriori sviluppi: i militari stanno infatti valutando l’eventuale responsabilità degli stessi arrestati in merito ad altri due episodi analoghi, due incendi dolosi, di natura inferiore rispetto a quello di gennaio, avvenuti sempre nella stessa zona.
Uno dei due indagati è stato portato in carcere, mentre l’altro si trova ai domiciliari. Gli arresti sono arrivati dopo due mesi di indagini, che hanno consentito ai carabinieri di ricostruire l’accaduto. Il fatto che l’incendio fosse di natura dolosa, invece, era chiaro fin da subito: la conferma era arrivata dai vigili del fuoco intervenuti per domare le fiamme. L’incendio era scoppiato il 17 gennaio scorso al piano terreno di un’abitazione dove risiede una pensionata di 71 anni, vedova da pochi mesi.
A dare l’allarme era stata la stessa proprietaria: attorno alle 21 stava rientrando da una serata in palestra e aveva trovato la porta di casa stranamente aperta. Quando ha spalancato l’uscio si è trovata di fronte i mobili e le suppellettili del salotto completamente avvolte dalle fiamme. Immediato l’allarme ai vigili del fuoco, accorsi con le squadre di Clusone e Gazzaniga, e ai due figli della settantunenne residenti a Gandino.
I due avevano subito raggiunto Barzizza, intervenendo per primi per spegnere le fiamme, aiutandosi con alcuni secchi d’acqua. Come detto è risultata chiara fin da subito l’origine dolosa dell’incendio: la porta d’ingresso presentava infatti segni di effrazione e all’interno erano stati rinvenuti materiali utilizzati per l’innesco delle fiamme, vale a dire dei contenitori con del liquido infiammabile e pezzi di carbonella ad accensione rapida, disseminate un po’ dappertutto, compreso il tetto. Per i rilievi era intervenuta subito una pattuglia dei carabinieri di Gandino. I vigili del fuoco avevano completato l’intervento di spegnimento delle fiamme iniziato dai figli della pensionata e messo in sicurezza la casa chiudendo le condotte del gas.
La zona teatro dell’incendio è un’area residenziale situata a poche centinaia di metri dal centro di Barzizza e raggiungibile da una strada a fondo chiuso piuttosto angusta. Si sarebbe trattato di un’azione premeditata e studiata nei minimi dettagli dai due presunti responsabili del rogo, che avrebbero anche atteso che la vicina di casa uscisse per andare, come da sua abitudine il giovedì sera, in palestra. Utili per le indagini dell’Arma si sono rivelate anche delle riprese video della zona.
I vicini, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, avrebbero deciso di dar fuoco all’abitazione a seguito di una serie di diverbi legati alle proprietà e ai diritti di passaggio nella stretta strada. Il 17 gennaio scorso avrebbero così deciso di passare ai fatti, cospargendo l’interno della casa con il liquido infiammabile e appiccando poi il rogo, provocando dei danni piuttosto ingenti sia al mobilio sia all’edificio.

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