Orobie - Ottobre 2010
Grazie al granoturco la polenta ha sfamato generazioni di contadini, poi questo anctico cibo è quasi scomparso dalla tavola quotidiana.
Ma nella cittadina della Valle Seriana è in corso il rilancio partendo dal recupero e dalla semina di un pregiato mais autoctono: lo spinato.
Testo di Pino Cappellini
Fotografie di Marco Mazzoleni e Matteo Zanga
Tradizioni? eccome! Arte? eccome! A Gandino non c'è che l'imbarazzo della scelta. Ma in questi ultimi tempi chi ha occasione di andare in questo antico centro della Valle Seriana e mette il naso in uno dei paioli della polenta che qui nelle case si cucina ancora, può trovare tradizioni e arte condensati anche nella farina dorata con cui si cuoce questo popolare cibo.
Perché non si tratta della solita farina che si trova ben impacchettata nei supermercati o che, attraverso il passa- 70 oroble parola, si porta a casa da uno degli ultimi produttori che si fregia del «chilometro zero». A Gandino è entrata in funzione come una macchina del tempo che consente di ritornare al '600, quando vi furono introdotte le prime sementi di mais che arrivano in Europa sui galeoni spagnoli...