Il campo di calcio diventerà un frisbee. A Gandino il test per l’erba riciclabile

Dalla Safitex Turf un prodotto che a fine ciclo può essere reimpiegato in nuovi oggetti plasticiDopo la presentazione al Saie Sport di Bologna, posa di prova sul rettangolo dell’oratorio del paese

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19/12/2012
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Corrado Salvatoni guida la Safitex Turf, azienda tessile di Gandino che produce erba sintetica e ha lanciato il campo di calcio riciclabile
Il campo Eco Next posato da Safitex all’oratorio di Gandino. Da sinistra, il curato don Alessandro Angioletti, Salvatoni e il parroco don Innocente Chiodi

Il sintetico guarda all’ambiente e in Val Gandino nasce il prato riciclabile a chilometri zero. È stato presentato infatti all’ultima edizione di Saie Sport & Technologies, il salone delle tecnologie per lo sport e il tempo libero che si è tenuto a Bologna, ed è stato posato per la prima volta in questi giorni a Gandino, Eco Next, il prodotto ecologico di punta della Safitex Turf, azienda gandinese guidata da Corrado Salvatoni.
Si tratta di una rivoluzione nel campo dell’erba sintetica, che presenta in Bergamasca i maggiori produttori italiani e concentra in Val Gandino un distretto legato a questo specifico settore, con radici nella storica tradizione tessile. È un segnale di rinnovamento che trova la sua metafora ideale nella sede stessa di Safitex, che opera negli spazi industriali sede un tempo, a Gandino, dello storico Lanificio Testa, nel fondovalle.
Safitex occupa una decina di addetti ed è una realtà che, per volumi, difficilmente rivaleggia con i grandi competitors del mercato italiano e mondiale: «La produzione si attesta attualmente attorno ai 300 mila metri quadrati annui per un fatturato che ruota attorno ai 3 milioni di euro, ma siamo ormai strutturati per crescere anche oltre il milione e mezzo di metri quadrati
Produciamo campi sintetici per il settore landscape (destinato cioè a giardini, aree esterne residenziali, piscine e altro) mentre per il settore sport la gamma copre le più svariate necessità per calcio, calcetto, rugby, tennis e golf».
L’idea di fondo dei programmi di sviluppo di Safitex è tutta nella creazione di un ciclo virtuoso, a livello produttivo e territoriale: «Eco Next è realizzato con la tecnica “hot melt” più recente (un trattamento a caldo che consente di fissare i fili alla base, Ndr), attraverso un procedimento produttivo che abbiamo brevettato, registrando di conseguenza anche il relativo marchio ».

Una filiera tutta locale
L’orgoglio di Salvatoni sta nell’essere riuscito a creare un prodotto riciclabile, che offre una seconda vita a un campo sintetico: «Un campo sintetico tradizionale ha un’usura garantita e controllata che si attesta attorno ai dieci anni – spiega Salvatoni – e alla rimozione finisce di fatto in discarica, nel ciclo dei rifiuti da smaltire. Eco Next è invece realizzato quasi completamente in polietilene e per questo al termine del proprio ciclo vitale può essere riciclato: verrà triturato e densificato per creare un nuovo polimero, utile per esempio per creare oggetti plastici (per la presentazione a Bologna è stato creato un frisbee) o magari i seggiolini di uno stadio».
Il nuovo prodotto nasce come detto in Val Gandino ed è il risultato di una filiera che vede coinvolte aziende che lavorano tutte a pochi chilometri di distanza, a cominciare dalle Tessiture Radici che forniscono a Safitex il filato, o meglio i «fili d’erba». «Abbiamo calcolato il risparmio ambientale derivato dalla drastica riduzione di trasporto di materie prime», spiega ancora Salvatoni: «Per un campo standard di circa 7 mila metri quadrati si risparmiano 1.610 chili di anidride carbonica e 24.084 megajoule di energia. Al di là dei dati numerici è però essenziale il mantenimento di una filiera locale completa, base necessaria per restare competitivi e innovativi ».

La prova all’oratorio di Gandino
Per testare il nuovo prodotto Safitex ha installato un campo a proprie spese all’oratorio di Gandino, su un’area di circa 300 metri quadrati: «Avremo modo di valutare dal vivo le soglie di usura e altri parametri, attraverso i quali migliorare definitivamente il prodotto, che ha enormi potenzialità »
Eco Next ha ottenuto significativi apprezzamenti in occasione dell’esposizione in terra emiliana e ha prodotto per Safitex una prima joint venture significativa: «Abbiamo siglato un accordo con Limonta Sport (azienda di Cologno al Serio fra i massimi produttori in Italia e in Europa) per l’utilizzo del procedimento produttivo di Eco Next e del relativo marchio per la commercializzazione e la distribuzione.
Limonta Sport in questo senso avrà l’esclusiva per il mercato estero a livello mondiale».

La storia
Dal tessile tradizionale al sintetico

La storia di Corrado Salvatoni che guida la Safitex Turf di Gandino e che oltre all’erba dei campi di calcio ama le piste da sci, avendo vinto per due volte la Coppa del Mondo master, è sintomatica della continua, appassionata ricerca di nuovi prodotti. «La mia famiglia era da decenni impegnata nel settore tessile tradizionale – conferma – e solo dal 2001 abbiamo avviato, per conto terzi, la tessitura dell’erba sintetica. Il settore si è confermato da subito in crescita significativa e ha finito per essere la nostra unica attività, rendendo necessari i nuovi spazi produttivi a Gandino» nell’ex Lanificio Testa.
Safitex negli anni ha allargato le proprie frontiere addirittura all’Africa, dove ha realizzato in Congo i campi da gioco per alcuni centri nei quali le società professionistiche europee vanno a caccia di nuovi talenti. «È di nostra realizzazione anche l’area complementare attorno al terreno di gioco dello stadio di San Siro a Milano - dice Salvatoni -, ma siamo altrettanto orgogliosi di moltissime realizzazioni più piccole»

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