Malga Lunga, ecco il Museo-rifugio della Resistenza

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18/11/2012
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Partigiani e autorità davanti al cippo della Resistenza, alla Malga Lunga

Una giornata splendida e luminosa, non soltanto per un meteo di rara suggestione.
È stato inaugurato ieri il Museo-rifugio della Resistenza alla Malga Lunga, sui monti tra le Valli Gandino e Cavallina. Centinaia di persone hanno raggiunto il rifugio salendo da Gandino o da Sovere. Il taglio del nastro, affidato a Luigi Tarzia, partigiano della 53ª Garibaldi, è stato preceduto dalla commemorazione dei tragici fatti del 17 novembre 1944, quando fu attaccata la squadra comandata da Giorgio Paglia.
Una corona d’alloro è stata deposta sul cippo che ricorda Mario Zeduri «Tormenta» ed Efanov «Starik», i due partigiani finiti a pugnalate dai fascisti davanti alla Malga prima che gli altri fossero condotti, e poi fucilati, a Costa Volpino. «La luce di quel sacrificio – ha affermato con vigore il presidente Anpi, Salvo Parigi – serva a illuminare un’Italia migliore. Quella attuale non è l’Italia che i partigiani hanno sognato e per la quale hanno dato la vita».
Parigi, classe 1924 come Tarzia che lo affiancava, è stato applaudito da decine di sindaci, accompagnati da gonfaloni e vessilli di moltissime associazioni. Il presidente ha ribadito come «l’impegno dell’Anpi sia rivolto al futuro e il Museo non sia certo una cattedrale nel deserto». «La Malga Lunga e gli ideali che rappresenta – ha aggiunto – vivono nel nostro impegno, soprattutto continueranno a vivere nei giovani cui é dedicato».
Sono intervenuti il sindaco di Sovere, Francesco Filippini, quello di Gandino, Elio Castelli, i rappresentanti delle Camere del lavoro Cgil della Val Camonica e di Bergamo, Daniele Gazzoli e Martino Signori, il presidente regionale Anpi, Tullio Montagna, il presidente del Comitato antifascista di Bergamo, Carlo Salvioni e Carlo Vimercati, presidente della Fondazione Bergamasca onlus che ha sostenuto il progetto.
Ha portato la sua testimonianza Albino Previtali, partigiano della Brigata Rosselli che operò fra la Valle Imagna e la Val Sassina. Valentina Lanfranchi ha portato il saluto di Luciana Previtali Radici, vedova di Gianni che nel 1979 donò la Malga Lunga al Comune di Sovere. Non è mancato un ricordo per Giuseppe Brighenti «Brach», partigiano morto nel 1996 che lasciò all’Anpi il testimone per portare avanti questo progetto.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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