Ora la patria del tessile punta su natura e cultura

Il vicesindaco Masinari: abbiamo riscoperto il valore del territorioL’assessore Rottigni: nuova linfa dal rilancio del mais spinato

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Data pubblicazione: 

30/06/2012
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Migliaia di persone nelle strade di Gandino per assistere alla tradizionale Corsa delle uova
Antonio Rottigni, Maurizio Masinari, Rosaria Picinali

«Una strategia per il futuro? Rendere la vita semplice a chi ha desiderio di fare, voglia di impegnarsi nel mondo del lavoro, desiderio di intraprendere attività.
Un Comune non può mettersi a fare l’imprenditore, ma può dare una mano ai privati, a coloro che avviano nuove imprese, che portano avanti quelle tradizionali ».
Antonio Rottigni è assessore al Turismo e allo sport del Comune di Gandino, parla nella piazzetta del municipio davanti alla postazione de L’Eco café che ha esordito nel suo tour bergamasco e che questa mattina sarà a Castione, al Donico (Passo della Presolana). Per tutta la giornata la postazione de L’Eco è stata visitata da decine e decine di persone che hanno parlato con giornalisti e addetti della nostra postazione mobile, che hanno posto domande, che si sono meravigliati davanti alle pagine in omaggio, quelle su Gandino di sessant’anni fa.
Ma le questioni poste dalla gente riguardano in particolare il futuro del paese, l’incognita economica davanti al tramonto del tessile.

Le preoccupazioni
I nuovi amministratori del paese sono in carica da poco più di un mese, ma hanno idee chiare.
Dice il vicesindaco, Maurizio Masinari: «Ci rendiamo conto che in paese ci sono molte aspettative, c’è una certa tensione, preoccupazione per quanto riguarda il futuro, soprattutto per quanto riguarda i nostri figli e i nostri nipoti. Consideriamo che la situazione dei finanziamenti per il Comune non è per niente rosea, dallo Stato quest’anno sono arrivati 407 mila euro in meno: anziché 650 mila euro, ne abbiamo ricevuti 243 mila. Ma ciononostante cerchiamo di non tagliare i servizi, a cominciare dalla scuola e dal sociale. Ma in prospettiva ci sono delle preoccupazioni ».
La scuola non si tocca, dice l’assessore Rosaria Picinali, responsabile di istruzione e cultura. «La scuola per la valle è fondamentale, sia per l’aspetto educativo, sia per l’aspetto economico. Il nostro futuro è nella cultura, nelle idee nuove che daranno sviluppo all’economia della valle ».
Nei secoli Gandino ha basato la sua economia sul tessile, con la capacità di innovarsi, passando tra i diversi campi dell’attività.

Le nicchie di qualità
Oggi in valle resistono le nicchie di alta qualità. L’assessore Sergio Canali è incaricato di seguire i rapporti fra l’amministrazione e il territorio, in particolare con le frazioni di Cirano e Barzizza, con la verde Conca del Farno che sale fino al Pizzo Formico. Dice il vicesindaco Masinari: «Da qualche anno, Gandino e la valle hanno riscoperto il valore della natura, dell’arte, della cultura. Il valore del territorio. Abbiamo creato il consorzio dei paesi delle "Cinque Terre" della valle. Stiamo verificando progetti di sviluppo legati al risparmio energetico. Da parte nostra faremo il possibile per facilitare gli iter burocratici degli imprenditori». Ci sono alcuni imprenditori edili della valle che hanno riscoperto la terra, che hanno aderito al progetto del «Mais spinato di Gandino», il granturco rosso che è molto simile a quello originale, seminato secoli fa. La riscoperta del mais spinato (il chicco ha una forma allungata, a punta) sta diventando una piccola, per ora, risorsa economica.
Spiega Rottigni: «Anche in questo caso il Comune non si fa imprenditore, però dà una mano. E così ha preso contatti con Slow Food, con l’istituto di maiscoltura e cerealicoltura, ha lavorato per fare conoscere questo prodotto...». Addirittura ha installato un mulino.
Spiega ancora Rottigni che è anche presidente della commissione della Deco, una denominazione comunale di origine del mais spinato: «Il Comune ha installato un piccolo mulino per la macina del mais nel palazzo Giovanelli. Lo fanno funzionare dei volontari del gruppo alpini. La produzione di mais spinato quest’anno passerà da cinque a diecimila chili, una produzione ancora modesta, ma un salto significativo. Gli alpini mugnai sono volontari. Il volontariato è una forza del paese».
Lo sottolineano anche gli altri amministratori. Dice Maurizio Masinari: «Il volontariato ci consente di fare tante cose che il bilancio comunale ci vieterebbe. Penso alla minuta manutenzione, al verde, all’animazione, alle feste, alle società sportive, all’oratorio. E anche il mulino, sì». Se Gandino scommette su un’industria legata alla sua terra e alla sua cultura, deve scommettere anche sul suo centro storico, il più grande della provincia, dopo Bergamo. Gli amministratori stanno studiando incentivi per coloro che intendono restaurare i palazzi d’epoca.
Dice Silvio Tomasini, 29 anni, rettore del museo della basilica di Gandino, segretario della rete dei musei diocesani di Bergamo: «La basilica, le chiese, il museo di Gandino costituiscono un patrimonio d’arte che non è facile trovare in altri luoghi. Testimonianza di fede, quindi di cultura. Penso che la conoscenza di questo patrimonio possa rappresentare anche una marcia in più per il territorio, sia per l’aspetto turistico, ma anche per la possibilità di suscitare competenze e capacità».

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