Corpus Domini, rivive l’antica processione

Oggi la solennità con il vescovo che richiama moltissimi fedeliTra festoni e paramenti sfilano paggetti e confraternite

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10/06/2012
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I paggetti del Santissimo Sacramento

Un momento di fede arricchito da secoli di tradizione. Sarà il vescovo Francesco Beschi a presiedere, per la prima volta, oggi a Gandino la solenne processione del Corpus Domini, che chiude le Giornate eucaristiche avviate giovedì. «La comunità gandinese – conferma il parroco don Innocente Chiodi – si prepara con trepidazione a questo appuntamento. Abbiamo centrato le riflessioni preparatorie sul tema “Famiglia, lavoro, festa”, traendo spunto dai discorsi che Papa Benedetto XVI ha rivolto alle famiglie in occasione del raduno mondiale a Milano».
Il vescovo aveva già visitato la comunità nel 2010, in occasione di un’altra celebrazione molto cara ai gandinesi, il Sacro Triduo. Monsignor Beschi presiederà la concelebrazione in basilica delle 10, cui farà seguito la processione che in caso di maltempo sarà rinviata al pomeriggio, dopo la Messa vespertina delle 17.

La processione risale al ’400
La processione è un momento di particolare intensità spirituale cui si abbina un apparato esteriore senza eguali, che da solo richiama in paese migliaia di persone. Il percorso (oltre due chilometri fra le vie del centro storico) sarà caratterizzato dalle «zandaline», festoni tesi da un lato all’altro delle strade, dai colori diversi a seconda delle contrade. «Le prime notizie della processione – spiega Silvio Tomasini, rettore del Museo della basilica – risalgono alla prima metà del Quattrocento. Dal 1701 fino alla seconda guerra mondiale lungo le vie veniva creata una galleria di pannilana prestati dai lanifici del paese. L’iniziativa aveva indubbi presupposti devozionali, ma c’era anche un aspetto scaramantico: si riteneva portasse male non prestarli».
I celebranti indosseranno preziosi paramenti, realizzati con un raro broccato d’oro e d’argento prodotto a Lione nel 1768. Oro, argento e sete simboleggiano luce e regalità proprie dell’Eucarestia. Il Santissimo Sacramento, portato da monsignor Beschi lungo le vie di Gandino, sarà custodito nell’ostensorio gotico in argento e oro che riproduce la facciata del Duomo di Colonia. Proviene dalla Baviera, dove fu acquistato nel 1527 dai mercanti gandinesi, che raggiungevano la Mitteleuropa per i loro fiorenti commerci.
Il baldacchino che accompagnerà il vescovo è un pregiato ganzo veneziano del primo Settecento. Lungo il percorso gli androni dei palazzi saranno aperti, con altari, statue e allestimenti devozionali. A caratterizzare la lunga teoria di fedeli non mancheranno le variopinte divise delle confraternite. Ne sopravvivono quattro (Santissimo Sacramento, San Giuseppe, Carmine e Addolorata) con i loro stendardi, i grandi crocifissi lignei, i lampioni processionali, le ferule e i ceri.
Nel vicariato della Valle Gandino – sette parrocchie – ve ne sono altre quattro: Santissimo Sacramento a Cazzano Sant’Andrea, San Rocco a Leffe, Madonna d’Erbia a Casnigo e Santissima Trinità a Cirano. Ad accompagnare Gesù Eucarestia ci saranno i bambini che hanno ricevuto di recente i vari sacramenti e i paggetti del Santissimo Sacramento, che indossano le antiche divise nere realizzate in velluto e seta con decorazioni in oro.

Il centenario della basilica
Le celebrazioni, che saranno accompagnate dalla corale Canali e dal Civico corpo musicale, rientrano nei festeggiamenti per il centenario dell’erezione a basilica della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Il decreto fu firmato da Papa Pio X nel 1911. Le celebrazioni si protrarranno sino al 1° luglio, quando Gandino celebrerà la festa dei Santissimi Martiri patroni ricordando il 25° di ordinazione sacerdotale del parroco don Innocente Chiodi e di don Stefano Bonazzi, sacerdote gandinese oggi parroco a San Giustino a Roma.

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