C’è una sorpresa, come nell’uovo di Pasqua, nel programma del mese di aprile del Cinevideoclub Bergamo.
È la proiezione, oggi alle 15,15 nella Sala delle Carte della parrocchia delle Grazie, del film Il cavaliere del sogno, anno 1946, il cui protagonista è Gaetano Donizetti, interpretato dal divo dell’epoca Amedeo Nazzari. Al suo fianco l’altrettanto famosa (allora) Mariella Lotti.
La vicenda, con la regìa di Camillo Mastrocinque, concede molto spazio alle note della Lucia di Lammermoor e dell’Elisir d’amore, e a quelle patriottiche. Donizetti, amante della musica e della libertà, oltre che della moglie del governatore austriaco della città, la principessa Luisa di Cerchiara, si adopera presso di lei per salvare la vita di due «carbonari», compromettendo definitivamente la sua relazione con la donna amata, anche perché nel frattempo è insorta la malattia che lo stroncherà per sempre.
Altri attori, assai pertinenti nei rispettivi personaggi, sono Mario Ferrari (il rappresentante del governo austroungarico nel Lombardo-Veneto), Sergio Tofano (il maestro Zingarelli), Tito Schipa (il tenore Dupré), Dina Sassoli (moglie di Donizetti nelle scene iniziali). La realizzazione di questo film, è importante ricordarlo, prodotto da Felice Radici di Gandino, fu effettuata pressoché completamente a Bergamo. Vi parteciparono come comparse o generici molti bergamaschi scritturati per l’occasione e che accorsero poi a rimirarsi sullo schermo, in particolare nella lunga sequenza del ballo aristocratico. Alla parte scenografica collaborò l’architetto Sandro Angelini. La «prima» avvenne a Bergamo, in un tripudio di pubblico, la sera del 31 ottobre 1946 al cinema Odeon (allora il più chic della città, in via S.Orsola).
Il mese del Cinevideoclub è iniziato giovedì scorso nell’ormai tradizionale sede del circolo Greppi di via Moroni 25, con una selezione di opere del Cinevideoclub di Pesaro, tra film a soggetto e documentari. Giovedì, stessa sede stesso orario, sarà proiettato il film di animazione con personaggi di plastilina Wallace & Gromitdell’inglese Nick Park, autore affermatosi soprattutto con Galline in fuga. Wallace è un inventore stravagante e bizzarro con la faccia a patata, Gromit il suo cane dentone che, anche se non parla, è più perspicace di lui. Ci sarà sicuramente da divertirsi (e da imparare).
Il 53enne Park si è già assicurato non pochi premi Oscar (con Creature Comforts, The Wrong Trousers, A Clouse Shawe, Wallace & Gromit e la maledizione del coniglio mannaro). Il suo segreto si basa sugli occhi, per la precisione «sullo spazio fra sopracciglia e occhi: ogni espressione dipende da quella distanza ». Fateci caso.
Il Donizetti di Nazzari torna a Bergamo
22-04-2012