I fratelli del «Vizio»: la nostra sfida è seguire l'istinto 16 ore al giorno

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Data pubblicazione: 

11/01/2012
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Matteo e Luca Radaelli, titolari de «Il Vizio» di Gandino

«Controlla la schiuma del cappuccino, deve essere lucida, densa e vellutata. La qualità non si improvvisa».
La cura dei particolari è quasi maniacale, è il segno distintivo della nuova attività avviata a Gandino da Matteo e Luca Radaelli di Nembro. A pochi passi dalla basilica di Santa Maria Assunta hanno aperto «Il Vizio», qualcosa di più di un bar, qualcosa di diverso da un semplice negozio.
Matteo e Luca hanno deciso di seguire la passione piuttosto che percorrere la strada ordinaria tracciata dagli studi scolastici e dai primi anni d'impiego. «Mi sono laureato in Ingegneria informatica – spiega Matteo, 29 anni – e per circa tre anni ho lavorato attraverso una società esterna alla Tenaris di Dalmine. Era il lavoro per cui avevo studiato, ma mi sono reso conto di come fosse importante essere protagonisti delle proprie scelte, seguire le motivazioni anche a costo di rischiare qualcosa». Luca, di un anno più giovane, ha invece studiato all'Istituto alberghiero di Nembro, ma per qualche anno ha dovuto preferire a padelle e fornelli il lavoro in una catena di supermercati.
Scelta d'istinto
«Nella nostra scelta – conferma Luca – c'è soprattutto l'istinto, la voglia di non adeguarci a un tran tran quotidiano nel quale le motivazioni finiscono per scemare. Ci siamo detti scherzando che lavorando in proprio avremmo lavorato meno, ma oggi siamo qui dalle sei del mattino alle dieci di sera, con tutte le incognite di un investimento importante cui far fronte, ma anche con un senso di sfida che ti fa stare meglio».
Bar e rivendita
La scommessa non è da poco: nel bel mezzo di un centro storico medievale, fra chiese e palazzi nobiliari carichi di storia, Matteo e Luca hanno piazzato un locale frizzante come il prosecco doc che servono con elegante cordialità ai clienti che curiosi arrivano per l'aperitivo. Qui si vende ciò che si somministra e, pari pari, si somministra ciò che si vende. Non è facile far comprendere alle massaie gandinesi che qui si può entrare per acquistare pane, latte e prosciutto cotto, ma anche per degustare un cappuccino d'autore (la schiuma, mi raccomando…) con brioche tutto burro, o addirittura consumare una cena di classe, con tanto di chef (ovviamente Luca) che lavora in bella vista nella cucina vetrata.
Formula originale
Matteo è sposato con Federica Caccia, 26 anni, che nonostante la laurea in Biotecnologie si dedica al glamour, quale responsabile di negozio per una nota casa di abbigliamento. «Quando ero studente – ricorda Matteo – ho avuto modo di lavorare come barman in alcuni locali. Per me è stata l'occasione per scoprire un mondo affascinante».
Per l'allestimento del locale i fratelli Radaelli si sono avvalsi della consulenza progettuale di Costa Group, un riferimento del settore. Ci sono sgabelli imbottiti davanti al bancone, tavoli e sedie di design. Non mancano tavoli più appartati, dove i comodi schienali richiamano i materassi della nonna.
Con un ingegnere informatico dietro al banco non manca ovviamente il tocco tecnologico, a cominciare dalla disponibilità di campo per i telefoni cellulari, un must per i locali gandinesi, chiusi entro muri da decine di centimetri. E in mezzo a tante sfide c'è ancora spazio per i sogni. «Vorremmo che il nostro diventasse un marchio riconosciuto e riconoscibile, il sinonimo di uno sfizio ma anche di una grande attenzione alla qualità. Chissà che un giorno non diventi un franchising». Matteo e Luca ci credono e guardano sempre oltre, per non perdere …il Vizio.

Autore: 

Giambattista Gherardi

Autore: 

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