Otto morti in sette incidenti «Quella strada va sistemata»

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16/12/2011
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Il tratto di via Lungo Romna, a Casnigo, dove perse la vita Marco Bonandrini

Un'auto che sfreccia in sorpasso e un ricordo tragico che riaffiora, diventando appello pressante. È sempre d'attualità in Val Gandino la necessità di mettere in sicurezza la strada provinciale 42, la via Lungo Romna di Casnigo tristemente nota per una serie di incidenti mortali. Fra questi quello del 15 aprile 2010, in cui perse la vita ad appena 16 anni Marco Bonandrini, che in sella al suo scooter si dirigeva verso casa a Casnigo.
La mamma di Marco, Rosangela Perani, da allora si è impegnata per fare in modo che la sicurezza di quel tratto di strada venga migliorata: «A inizio novembre transitavamo in auto con mio marito Oscar e mio figlio Paolo – ricorda – e un'auto ci ha superato a fortissima velocità. Siamo tornati a quei giorni, al tragico investimento in cui la velocità ebbe un ruolo determinante. L'indomani abbiamo scritto una lettera appello a tutti i sindaci della valle, perché portassero in Provincia le istanze di tanti».
Un'iniziativa che rafforza il lavoro di sensibilizzazione di questi mesi, supportato anche da un vero e proprio comitato, che sulle pagine di Facebook ha raccolto oltre mille adesioni. «Vogliamo evitare polemiche sterili – sottolinea il promotore Carlo Picinali –, ma tenere alta l'attenzione di amministratori e opinione pubblica».
Otto vittime in due chilometri
La strada provinciale 42 del Lungo Romna si dirama da quella della Val Seriana e si snoda per sette chilometri. Il tratto più pericoloso è quello iniziale, fra Casnigo e Leffe. Meno di due chilometri in cui, negli ultimi decenni, ci sono state almeno otto vittime in sette diversi episodi, cui si aggiungono decine di feriti. Un tratto pericoloso per la carreggiata stretta rispetto all'alta densità di traffico, il fondo stradale insidioso in caso di maltempo, la scarsa illuminazione, la presenza di esercizi commerciali e abitazioni con accesso a raso.
Lo scorso anno la Provincia aveva annunciato l'allargamento, l'illuminazione e il rifacimento della segnaletica. Poi è subentrata la crisi, con la mancanza di fondi degli enti locali. La lettera di Rosangela ha però ottenuto un primo risultato. I sindaci della valle hanno chiesto un incontro in Provincia con l'assessore alla Viabilità Giuliano Capetti.
«Sono state ribadite le difficoltà economiche contingenti – conferma Rosangela, presente in Via Tasso con i sindaci di Casnigo, Gandino e Cazzano –, ma è stato assicurato un prossimo sopralluogo per valutare la fattibilità di un intervento, si pensa a un semaforo intelligente. L'importante è fare qualcosa, la vita delle persone non ha prezzo».

Autore: 

Giambattista Gherardi

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