Niente bus, la domenica la Val Gandino va a piedi

Da novembre soppresse le corse festive: «Pochi 20 passeggeri»Protestano i sindaci. La Provincia: bilanciate con altre aree

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20/12/2011
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Un pullman di linea in transito a Gandino

D'accordo la necessità di tagliare costi e di conseguenza le corse, ma forse la potatura dei cosiddetti rami secchi è stata in questo caso un poco eccessiva.
La razionalizzazione dei trasporti pubblici nella Bergamasca decisa dalla Provincia dopo i tagli del governo ha colpito duro in Val Gandino, dove da novembre sono state cancellate tutte le corse festive dei bus in partenza e in arrivo a Gandino, Leffe, Peia, Cazzano Sant'Andrea e Casnigo.
«Il servizio è gestito dalla Sab – spiega Gustavo Maccari, sindaco di Gandino – e in questo modo risulta di fatto cancellato. Insieme ai colleghi della valle abbiamo richiesto un incontro in via Tasso, per discutere con l'assessore alla Viabilità Giuliano Capetti e i funzionari incaricati la possibilità di attenuare l'impatto della decisione, particolarmente penalizzante per la gente e il territorio».
L'incontro non ha sortito effetti concreti, nonostante la disamina del problema sia stata approfondita e ci sia spazio per poter ripristinare almeno una corsa.
Turismo penalizzato
«A gennaio 2005 – ricorda Maccari – avevamo già subìto una riorganizzazione sostanziale, che aveva limitato le corse anche feriali e cambiato i percorsi e le fermate, con l'abbandono di fatto del deposito stazione di via Matteotti a Gandino e il transito sul viale del Cimitero, con non pochi disagi per i residenti. L'eliminazione delle corse dei giorni festivi isola di fatto la valle in un momento in cui abbiamo investito non poche risorse sulla valorizzazione turistica attraverso il distretto de Le Cinque terre della Val Gandino».
A questo proposito va detto che raggiungere la Val Gandino per un turista non è certo cosa agevole. «Conserviamo la lettera di due turisti inglesi – segnala Lorenzo Aresi, presidente della Pro loco di Gandino – che rimarcavano il gradimento per le bellezze artistiche scoperte in valle, ma altrettanto lamentavano di aver perso l'aereo del ritorno a Orio, nonostante ci si trovi ad appena 20 chilometri dall'aeroporto». In effetti per i turisti low cost il giro è parecchio tortuoso: si tratta di raggiungere il centro di Bergamo, da qui Albino con il tram elettrico e successivamente la Val Gandino in pullman, fatto salvo un eventuale ulteriore cambio a Gazzaniga.
Questione di numeri
La Provincia ha giustificato l'azzeramento delle corse con la necessità di tagliare laddove i viaggiatori non sono particolarmente numerosi. E in Val Gandino nei giorni festivi si registrano una ventina di passeggeri, suddivisi nelle tre corse di andata e ritorno.
I sindaci hanno chiesto di garantire almeno il minimo per non precludere uno sviluppo da poco avviato. «La soluzione a questo punto – conclude Maccari – non è il taglio totale del servizio festivo, ma una sua riorganizzazione, magari con un numero di corse inferiore, ma con orari e sinergie più funzionali».
L'assessore Capetti ha promesso di valutare positivamente il ripristino di almeno una corsa, come conferma la lettera inviata la scorsa settimana alla Sab autoservizi, alla quale si chiede di bilanciare le corse in base alle aree. Considerando anche il fatto che le aumentate accise sui carburanti della manovra Monti dovrebbero essere destinate proprio ai trasporti pubblici. A breve si attendono sviluppi, in Val Gandino aspettano la coincidenza.

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