Concerto per Gasparini il Mozart di Gandino

Per i 290 anni dalla nascita recital d'archi nella chiesa di S. CroceProlifico compositore di musica sacra, ispirò il genio di Salisburgo

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26/10/2011
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Quirino Gasparini fu compositore, direttore e accademico

Fu un grande protagonista della scena musicale settecentesca, apprezzato e «copiato» addirittura dal grande Mozart. Gandino, dove nacque 290 anni fa, festeggia stasera alle 21 il compleanno di Quirino Gasparini, con un concerto nella chiesa di S.Croce. Ad esibirsi l'ensemble che porta il nome del musicista gandinese, formato da Ettore Begnis e Alessia De Filippo al violino e Flavio Bombardieri al violoncello.
«La Celeste Armonia»
Compositore di musica sacra fra i più apprezzati dell'epoca, Quirino Gasparini è stato autore prolifico, tanto che sono almeno 300 le composizioni rintracciate da un attento lavoro di ricerca promosso nel 2001 dal Comune di Gandino grazie allo studioso Marino Anesa, autore del pregevole volume La Celeste Armonia, dedicato alla vita musicale a Gandino dal XVIII al XIX secolo.
Nel 2002 il Gasparini Ensemble ha inciso un cd con l'esecuzione di Trii e Sonate scritte dal compositore, fra i quali l'opera prima del compositore.
Direttore e accademico
Nato a Gandino il 24 ottobre del 1721, Gasparini si impose sin da giovane come direttore di cori e orchestre nelle cappelle di Bergamo, Brescia, Cremona e Vercelli. Fu allievo di padre Gian Battista Marini con il quale intrattenne un ricco rapporto epistolare, in gran parte custodito nella biblioteca del Conservatorio di Bologna.
Ordinato sacerdote a Bergamo il 18 settembre del 1745, Quirino Gasparini divenne membro dell'Accademia filarmonica di Bologna sei anni più tardi. Fra il 1759 e il 1760 ricoprì il ruolo di maestro di cappella in S. Maria Maggiore, con scarsi riconoscimenti, e in seguito fu anche a Venezia e infine a Torino, come maestro di cappella del Duomo.
L'errata attribuzione
Gasparini ottenne grandi riconoscimenti più come autore che come esecutore, anche se fu vittima per quasi due secoli di un'errata attribuzione. Il mottetto Adoramus te, Christe a quattro voci e basso continuo, scritto da Gasparini, fu infatti per molti decenni attribuito a Wolfgang Amadeus Mozart, al punto da essere catalogato fra le sue opere nel catalogo Köchel al numero 327.
Negli anni '20 del secolo scorso fu Hermann Spies, maestro di cappella a Salisburgo, a sostenere la paternità di Gasparini per quell'opera. Probabilmente fu Leopold Mozart, padre del grande salisburghese, a riprodurre il brano manoscritto originale di Gasparini. Va rilevato che Wolfgang Amadeus Mozart fu allievo di contrappunto del Martini nel 1770 e certamente Mozart e Gasparini si incontrarono nel 1771 a Torino. L'originale trascritto dai Mozart è conservato a Berlino, mentre un'altra copia è presso la Cattedrale di Salisburgo, con indicata chiaramente la paternità gandinese del brano.
Il legame con Mozart
Anche altre strade, o meglio partiture, legarono Gasparini a Mozart. L'autore gandinese scrisse nel 1767 la partitura operistica di Mitridate re del Ponto, il cui originale è oggi conservato nella Biblioteca nazionale di Parigi. Il libretto, scritto da Vittorio Amedeo Cigna Santi, fu utilizzato anche da Mozart per il suo Mitridate, andato in scena per la prima volta al Teatro Ducale di Milano tre anni dopo.
«A quel tempo – ricorda ancora Marino Anesa nel suo libro – i cantanti d'opera più famosi dettavano legge perfino ai compositori, i quali dovevano scrivere le arie a loro misura e gusto. Il tenore siciliano Guglielmo D'Ettore, cui era affidato il ruolo di Mitridate, chiese a Mozart di riscrivere per ben quattro volte l'aria di sortita "Se di lauri". Il compositore austriaco finì per riprendere quasi letteralmente la linea del basso e l'andamento melodico dell'inizio dell'aria composta da Gasparini. Addirittura nel terzo atto dell'opera mozartiana D'Ettore cantò per l'intero l'aria "Vado incontro al fato estremo" opera del musicista gandinese».
Composizioni per Gandino
Gasparini mantenne un costante rapporto con la natia Gandino. Nel 1765 compose e diresse in Basilica le musiche per le solenni celebrazioni in onore dei SS. Martiri Patroni Ponziano, Valentino, Quirino e Flaviano.
Almeno metà delle composizioni di Gasparini sono conservate nel fondo musicale della Cappella dei Cantori del Duomo di Torino, 37 sono a Bergamo nella Biblioteca del Clero di S.Alessandro in Colonna e 18 fanno invece parte del fondo musicale della Basilica di Gandino.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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