Sabato sull'isola di Orta San Giulio prende i voti definitivi la bergamasca suor Maria Fedele SangalliAl secolo Cristina, 44 anni, è in monastero dal 2006. Per festeggiarla folta delegazione dalla valle
«Nulla anteporre all'amore di Cristo».
È tratta dalla Regola di San Benedetto la citazione che suor Maria Fedele Sangalli, al secolo Cristina, di Gandino ha scelto per annunciare la sua professione perpetua, in programma per sabato alle 10 nell'abbazia benedettina «Mater Ecclesiae» sull'isola di Orta San Giulio, in provincia di Novara.
Cristina, 44 anni, ha avviato il suo cammino vocazionale di clausura il 26 novembre 2006, entrando in monastero. Per molti anni era stata operaia, vivendo anche direttamente il periodo della crisi del settore, in un'azienda tessile della valle. A Gandino è cresciuta con papà Guglielmo (morto alcuni anni fa), mamma Giovanna e i fratelli Massimo e Francesca. Da sempre impegnata nelle attività parrocchiali e in oratorio, per anni ha seguito l'animazione liturgica, il bar e la casa montana di Orenga.
Tra oratorio e missioni
La volontà decisa di aiutare il prossimo traspare anche dal saluto inviato di recente ai gandinesi, una cui folta delegazione (più di cento persone) parteciperà sabato alla cerimonia sull'isola di San Giulio. «Come Maria – scrive suor Maria Fedele – in fretta andiamo, anzi corriamo, verso il Signore, cioè verso i più piccoli, i più bisognosi. Questi quattro anni mi hanno portato a scoprire l'Amore infinito che il Signore ha verso ognuno di noi. Ho scoperto che il mio stare qui sull'isola, in questa comunità, è frutto di tante preghiere da parte della comunità di Gandino».
In oratorio a Gandino, «Cristy» (così ancora firma le sue lettere) era in prima fila anche nel gruppo missionario, adoperandosi per numerose attività a favore delle missioni in cui operano sacerdoti, suore e laici gandinesi. Sabato non mancheranno gli auguri e la preghiera di monsignor Emilio Zanoli, già prevosto a Gandino, e di don Andrea Mazzoleni, curato in paese sino al 2007 e oggi missionario in Bolivia a Munaypata.
«Essere missionari in un monastero: come si può raggiungere tutti? – scrive suor Maria Fedele in un altro messaggio – Maria ha dato l'esempio con la preghiera, il silenzio, meditando la Parola. Questa è la vita della mia comunità: vivere le fatiche del quotidiano per i fratelli, essere nel cuore della Chiesa l'energia per tutta l'umanità. Cuore dove regnano, a causa della Parola, gioia e pace. Non stancatevi di pregare! Perdete tempo per il Signore, ne vale la pena!».
Le Messe in paese
Una prima tappa nel cammino di suor Maria Fedele è stata la professione monastica con voto pubblico del 31 maggio 2008. Una promessa fatta pubblicamente e accettata dal legittimo superiore, la madre abbadessa Anna Maria Canopi, fondatrice del monastero e autrice di volumi sulla spiritualità. Suor Maria Fedele espresse il voto di stabilità (legame claustrale al monastero), conversione di vita (che comprende i consigli evangelici di castità e povertà) e obbedienza. A quella prima professione «temporanea», rinnovata privatamente per tre anni, segue ora quella definitiva e perpetua.
«È un'occasione – dice il prevosto don Innocente Chiodi, che guiderà la trasferta – che conferma la gioia e l'affetto di tutta la comunità. Ci uniremo nella preghiera a suor Maria Fedele chiedendo al Signore di aprire la prospettiva della vita consacrata anche ad altri ragazzi e ragazze della nostra comunità, dando nuova linfa a una storia di fede ricca e generosa». Gandino dedicherà una Messa a suor Maria Fedele domani alle 20,30 in basilica, cui farà seguito l'adorazione eucaristica. La celebrazione sull'isola di San Giulio è in programma sabato, presieduta dal vescovo di Novara, monsignor Renato Corti. Domenica alle 10,30 Messa di ringraziamento a Gandino.