Artigiano di Clusone trovato morto nei boschi a Gandino: è stato ucciso

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Data pubblicazione: 

23/03/2011
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Il corpo del pensionato di Clusone è stato trovato martedì nei boschi di Valpiana, sopra Gandino

Resta avvolta nel mistero la morte di Santo Barcella, l'artigiano edile settantenne scomparso lo scorso novembre da Clusone e trovato senza vita martedì pomeriggio nei boschi di Valpiana, sopra Gandino.
Le condizioni del corpo – trovato in stato di decomposizione e avvolto in un telo di juta plastificata nera – fino ad ora non hanno permesso agli inquirenti di ricostruire con precisione le circostanze del decesso: un primo e sommario esame sul corpo del settantenne avrebbe permesso di riscontrare una ferita alla base del cranio, possibile segno di un'aggressione, ma per stabilire l'origine di quella lesione e di eventuali altri segni saranno necessari esami medico-legali più approfonditi.
Domani l'autopsia a Bergamo
Per questo il sostituto procuratore Carmen Pugliese, che indaga per il reato di omicidio e sta coordinando le indagini dei carabinieri, ha disposto l'autopsia: l'esame sarà eseguito domani mattina agli Ospedali Riuniti di Bergamo dal dottor Antonio Osculati, medico legale dell'Università di Varese. L'esperto incaricato dalla procura avrà il compito di analizzare il corpo non solo alla ricerca di lesioni che possano fare luce sulle modalità della morte, ma anche di tracce biologiche, per esempio capelli o brandelli di pelle, che potrebbero aiutare gli inquirenti a individuare gli autori del delitto con la comparazione del Dna.
Nel frattempo ieri è arrivata la conferma ufficiale sull'identità dell'uomo: sono stati i familiari a effettuare il riconoscimento all'ospedale di Gazzaniga, dove il corpo del settantenne era stato portato martedì sera al termine dei rilievi dei carabinieri. Al momento del ritrovamento Santo Barcella era stato identificato solo osservando la sua corporatura e i suoi indumenti, tra cui sembra ci fosse anche una camicia con le iniziali del nome e del cognome. Non sarebbero stati trovati, per ora, i documenti e i suoi effetti personali, ad eccezione dell'orologio.
Sparito a novembre
L'artigiano edile era scomparso da Clusone, dove abitava in via Sant'Alessandro, ai primi di novembre. Si era allontanato con la sua Mercedes e non era più tornato a casa: quando i familiari avevano provato a contattarlo avevano trovato il cellulare staccato e avevano iniziato a temere che fosse successo qualcosa.
Uno dei figli aveva segnalato la scomparsa ai carabinieri ed erano partite le ricerche. La sua auto era stata trovata a Casnigo nei giorni successivi alla scomparsa: era posteggiata nel parcheggio del supermercato «Ld», sulla strada che porta in Valle Gandino. Le ultime tracce di Santo Barcella si erano perse lì, fino a martedì pomeriggio, quando una donna in escursione ha trovato per caso il corpo a lato di una strada sterrata privata che dalla località Boda sale a Orenga, a circa mille metri di quota.
Si cerca un movente
Insieme agli accertamenti scientifici sul corpo, gli inquirenti hanno avviato anche indagini per ricostruire le frequentazioni e del settantenne e focalizzare un possibile movente. Sarà importante, in particolare, ricostruire i contatti – personali e professionali – avuti da Santo Barcella nei giorni e nelle ore precedenti alla scomparsa per verificare se qualcuno avesse attriti con lui.
Inevitabilmente è stato preso in considerazione anche il passato dell'artigiano, che aveva precedenti per truffa, ricettazione e reati finanziari. Nel 1999 era stato anche sorvegliato speciale, una misura di prevenzione con la quale il Tribunale obbliga l'interessato a osservare determinate prescrizioni, per esempio evitare contatti con pregiudicati o rimanere in casa in determinati orari della giornata. Una situazione particolare, insomma, ben presente a chi cerca di risolvere questo giallo.
Precedenti «datati»
Tutti i suoi precedenti risalgono a diversi anni fa, dunque potrebbero non avere nessun collegamento con l'omicidio, ma al momento non viene esclusa a priori nessuna pista, nemmeno quella di vecchi dissapori che potrebbero aver aperto la strada, anche a tanti anni di distanza, a questo tragico epilogo. Santo Barcella era sposato e padre di due figli: chi lo ha conosciuto negli ultimi anni lo ricorda come una persona cordiale e distinta, che non si sottraeva alle occasioni di incontro e di conversazione con gli altri.

Autore: 

Emanuele Biava

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